26. Paccaya-Ghatananaya (sincronia delle relazioni)
Viene adesso esposta la sincronia delle relazioni.
La concorrenza delle relazioni causali in una realtà correlata è chiamata sincronia delle relazioni o paccaya-ghatana. Tutti i fenomeni sono chiamati sa-paccaya (correlato alle cause), sankhata (condizionato dalle cause) e paticcasamuppanna (derivante da una congiuntura di circostanze), perché nel sorgere e nello stare in piedi coesistono con, o hanno o sono condizionati da questi ventiquattro relazioni causali. Quali sono questi fenomeni? Sono: 121 classi di coscienza, 52 tipi di proprietà mentali e 28 tipi di qualità materiali.
Di queste, le 121 classi di coscienza possono essere classificate in sette, sotto la categoria di dhatu (elementi):
- l’elemento della cognizione visiva
- l’elemento della cognizione uditiva
- l’elemento della cognizione olfattiva
- l’elemento della cognizione gustativa
- l’elemento della cognizione tattile
- l’elemento dell’apprensione
- l’elemento della comprensione.
Di questi:
- le due classi della coscienza visiva sono chiamate elementi della cognizione visiva;
- le due classi della coscienza uditiva sono chiamate elementi della cognizione uditiva;
- le due classi della coscienza olfattiva sono chiamate elementi della cognizione olfattiva;
- le due classi della coscienza gustativa sono chiamate elementi della cognizione gustativa;
- le due classi della coscienza tattile sono chiamate elementi della cognizione tattile;
- “la relazione mentale verso una qualsiasi delle cinque porte” (pancadvaravajjana) e le due classi di “accettazione delle impressioni” (sampaticchana) sono chiamate elementi di apprensione;
- le restanti 108 classi di coscienza sono chiamate elementi di comprensione.
Anche i cinquantadue tipi delle proprietà mentali sono divisi in gruppi:
- sette universali
- sei particolari
- quattordici immorali
- venticinque radianti.
Delle ventiquattro relazioni:
quindici relazioni sono comuni a tutti gli stati mentali: arammana, anantara, samanantara, sahajata, annamanna, nissaya, upanissaya, kamma, ahara, indriya, sampayutta, atthi, natthi, vigata e avigata.
Non esiste una singola classe di coscienza o proprietà mentale che sorge senza la relazione causale di arammana (oggetto). Lo stesso vale per le restanti relazioni causali di anantara, samanantara, sahajata e così via.
Solo otto relazioni – hetu, adhipati, purejata, asevana, vipaka, jhana, magga e vippayutta – sono comuni ad alcuni stati mentali. Di questi, la relazione hetu è comune solo alle classi di coscienza condizionate da hetu; la relazione adhipati è comune solo alle appercezioni (javana) che coesistono con il dominio (adhipati); la relazione purejata è comune solo ad alcune classi mentali; la relazione asevana è comune solo alle classi appercettive di coscienza morale, immorale e inoperativa; anche la relazione vipaka è comune solo alle classi mentali risultanti; la relazione jhana è comune a quelle classi di coscienza e concomitanti mentali che vengono sotto il nome di elementi di apprensione e comprensione; la relazione magga è comune alle classi mentali condizionate da hetu; la relazione vippayutta non è comune alle classi mentali di arupaloka. Solo una particolare relazione pacchajata è comune alle qualità materiali.
Ecco la spiegazione in dettaglio. Le sette proprietà mentali universali sono: phassa (contatto), vedana (sensazione), sanna (percezione), cetana (volizione), ekaggata (concentrazione nella sua capacità di individualizzazione), jivita (vita psichica) e manasikara (attenzione).
Di queste, la coscienza può essere la relazione adhipati; può essere la relazione ahara, e può anche essere la relazione indriya; il contatto è solo la relazione ahara; la sensazione può essere la relazione indriya e può anche essere la relazione jhana; la volizione può essere la relazione kamma e può essere la relazione ahara; ekaggata può essere la relazione indriya; può essere la relazione jhana; e può essere anche la relazione magga; la vita psichica è solo la relazione indriya; i due stati rimanenti – percezione e attenzione – non diventano una relazione particolare.
La coscienza attraverso la vista ottiene sette concomitanti mentali universali, e così formano otto stati mentali. Sono tutti reciprocamente correlati l’uno all’altro tramite le sette relazioni: quattro sahajata superiori e tre sahajata medi escludendo la relazione di dissociazione. Tra questi otto stati mentali, la coscienza si relaziona causalmente agli altri sette tramite ahara e indriya. Il contatto si riferisce causalmente agli altri sette tramite ahara; la sensazione ai rimanenti per mezzo della sola indriya; volizione, tramite kamma e ahara; ekaggata, solo per indriya; e la vita psichica agli altri sette, tramite indriya. La base dell’occhio si collega causalmente a questi otto stati per mezzo di sei specie di vatthupurejata. Gli oggetti visivi presenti, che entrano nella porta di quella base oculare, si relazionano causalmente a quegli otto tramite quattro specie di arammana purejata. La coscienza, chiamata ‘rivolgersi-verso-le-cinque-porte’ al momento della cessazione, appena prima del sorgere della coscienza visiva, si relaziona causalmente a questi otto stati mentali per mezzo di cinque specie di anantara. Le azioni morali e immorali che sono state compiute nelle precedenti nascite, si riferiscono causalmente a questi otto stati risultanti di bene e male, tramite il kamma asincrono. La nescienza (avijja), il desiderio (tanha) e l’attaccamento (upadana) – che hanno cooperato con la volontà (kamma) nell’esistenza passata, e le dimore, le persone, le stagioni, i cibi e così via, di questa vita presente, si relazionano causalmente a questi otto stati tramite pakatupanissaya (condizione naturale sufficiente). Le sei relazioni – hetu, adhipati, pacchajata, asevana, jhana e magga – non prendono parte a questa classe di coscienza, ma solo le restanti diciotto vi prendono parte. Proprio come le sei relazioni non prendono parte – e solo le diciotto relazioni lo fanno – nella coscienza attraverso la vista, così lo fanno nella coscienza attraverso l’udito, l’olfatto e così via.
Fine della Sincronia delle Relazioni nei Cinque Sensi.
The Patthanuddesa Dipani di Mahathera Ledi Sayadaw & Sayadaw U Nyana. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Patthana