Skip to content

Digha Nikaya

Il Digha Nikaya (Raccolta dei discorsi lunghi) è la prima delle cinque raccolte [nikaya] che compongono il canestro [pitaka] dei sutta.

Indice


DN 34: Dasuttara Sutta – Decade espansa

In questo discorso del Venerabile Sâriputta, pronunziato mentre il Buddha si trovava a Campâ, si ripete la disposizione del Dhamma in gruppi di Uni, di Due, di Tre, ecc., fino a Dieci.

DN 33: Sangiti Sutta – Recitando insieme a memoria

Il Buddha è di passaggio per il paese dei Malla quando arriva a Pâvâ. La morte di Nigantha Nâtaputta non ha avuto luogo che recentemente ed i suoi fedeli sono restati in dissenso ed in conflitto, battendosi a proposito delle dottrine. Il Venerabile Sâriputta che pronuncia questo discorso, attribuisce questo scisma tra i fedeli di Nâtaputta in quanto i suoi insegnamenti non sono stati insegnati bene né impartiti, e non conducevano alla liberazione del ciclo delle esistenze, insegnati da qualcuno che non era perfettamente risvegliato.

DN 32: Atanatiya Sutta – La protezione Atanatiya

Uno dei “versetti di protezione” (paritta recitato ancora oggi dai monaci e dalle monache della tradizione theravada).

DN 31: Sigalovada Sutta – Il sermone a Sigala

Il codice di disciplina del capofamiglia, così come descritto dal Buddha al laico Siñgâla. Questo sutta offre dei consigli preziosi sul modo di comportarsi dei laici.

DN 30: Lakkhana Sutta – I segni caratteristici di un Grande Uomo

A Savatthi, al monastero di Anâthapindika, il Buddha dà un discorso sulle trentadue qualità di un grande uomo. Per una tale persona non ci sono che due linee di condotta possibile. “Se vive la vita domestica, diventa un Monarca Universale che regna con giustizia sui quattro continenti. Se lascia la vita domestica, diventa un Buddha Risvegliato.”

DN 29: Pasadika Sutta – L’affascinante sermone

Il Venerabile Ananda, accompagnato dal monaco Cunda, si reca dal Buddha per riferire del decesso di Nigantha Nâtaputta, guida di una scuola molto conosciuta, e dello scisma avvenuto tra i suoi discepoli. Costoro, i Jaïn, si sono divisi tra coloro che vivono nudi, e coloro che vivono vestiti. Il Buddha spiega loro che è naturale ed inevitabile quando una dottrina è male insegnata.