18 – [Il Venerabile Mettagū:]
“Beato, ti prego, dimmi questo:
Io credo che tu sia una persona che conosce i Veda e che ha praticato personalmente.
Da dove sorgono queste sofferenze,
a tutti i diversi tipi e forme nel mondo?”
“Maestro! Ti chiedo questo, per favore dimmelo”: “Chiedo” — ci sono tre tipi di domande:
- Domande sull’inesperibile (ciò che non è stato visto),
- Domande sulla confluenza di ciò che è visto,
- Domande per recidere il dubbio.
Che cos’è una domanda sull’inesperibile?
Una caratteristica sconosciuta, non vista, non misurata, non giudicata, non chiara, per ottenere saggezza, visione, misura, giudizio e chiarezza, egli pone una domanda.
Che cos’è una domanda sulla confluenza del visto?
Una caratteristica già conosciuta, vista, misurata, giudicata e chiara. Egli chiede per accordarsi con altri saggi.
Che cos’è una domanda per recidere il dubbio?
Uno scettico, un dubbioso nato: “È così? Non è vero? Allora cos’è? Come è?” Chiede per eliminare il dubbio.
Altri tre tipi di domande:
- Domande umane,
- Domande non-umane,
- Domande delle creazioni mentali (nimmitapucchā).
Che cos’è una domanda umana?
Persone che vanno dal Buddha e pongono domande: monaci, laici, re, nobili, brahmani, mercanti, servi, donne, asceti.
Che cos’è una domanda non-umana?
Esseri non-umani che vanno dal Buddha e pongono domande: draghi, uccelli dalle ali d’oro, spiriti (Yakkha), demoni (Asura), musici celesti (Gandhabba), re divini (Inda), Brahmā, deva.
Che cos’è una domanda delle creazioni mentali?
Tutti i corpi e gli arti creati dalla mente del Beato si avvicinano e pongono domande, e il Beato risponde.
Altri tre tipi di domande:
- Domande per il proprio beneficio,
- Domande per il beneficio altrui,
- Domande per il beneficio di entrambi.
E ancora:
- Domande sugli interessi presenti, futuri, e supremi.
- Domande per evitare colpe, inquinamenti e per il puro beneficio.
- Domande sul passato, futuro e presente.
- Domande su sé stessi, sugli altri e su entrambi.
- Domande sul merito, demerito, e l’indeterminato (abyākatapucchā).
- Domande sulle masse, reliquie, istituzioni.
- Domande sulla consapevolezza, diligenza, contenuto spirituale.
- Domande sulla radice, sulla forza, sull’illuminazione.
- Domande sul Sentiero, sul Frutto e sul Nibbāna.
“Ti chiedo” — ti supplico, chiariscimi.
“Venerabile” è un termine di rispetto e devozione.
“Mettagū” è il nome, titolo, identità del brahmano.
“Credo che tu sia una persona che conosce i Veda e che ha praticato personalmente”:
“Conoscitore dei Veda”: i Veda qui significano saggezza, radice della conoscenza, illuminazione del Dhamma, retta visione.
Il Beato ha raggiunto la meta ultima, vissuto e compiuto i Veda, giungendo al Nibbāna.
“Da dove sorgono queste sofferenze?”: “Sofferenza”: nascita, vecchiaia, malattia, morte, dolore, disperazione, perdita, inferi, mondi animali, spettri, esseri umani.
“Da dove?”: domanda retorica, ricerca della radice, della causa, dell’origine.
“Di tutti i tipi e forme nel mondo”: “Tutti i tipi”: completo, senza omissioni.
“In ogni mondo”: il mondo della sofferenza, degli esseri, degli aggregati, dell’esistenza.
19 – [Il Beato rispose:]
“Mettagū, mi chiedi dell’origine della sofferenza,
e io, che conosco, te lo dirò:
Tutte le sofferenze sorgono per attaccamento,
a tutti i tipi e forme nel mondo.”
“Mi chiedi dell’origine della sofferenza”: Sofferenza: amarezza, vecchiaia, malattia, morte, dolore.
“Chiedi”: indaghi la causa, la radice, la produzione.
“Te lo dirò come uno che sa”: Non per sentito dire, ma per conoscenza diretta, provata personalmente.
“Tutte le sofferenze sorgono per attaccamento (upadhi)”: Upadhi* (attaccamento) ha dieci tipi: brama, visioni errate, inquinamenti, kamma, cibo, disgusto, ecc.
La sofferenza nasce dall’attaccamento come causa, collegamento, condizione.
“Di tutti i tipi e forme nel mondo”: Completo, senza eccezioni.
20 – “Coloro che, per ignoranza, hanno attaccamento,
gli stolti soffrono ripetutamente.
Perciò il saggio non ha attaccamento,
conoscendo l’origine della sofferenza.”
“Coloro che hanno attaccamento per ignoranza”: L’ignorante ha attaccamento per le visioni, inquinamenti, kamma, ecc.
“Gli stolti soffrono ripetutamente”: Nascita, vecchiaia, malattia, morte li raggiungono ancora e ancora.
“Perciò il saggio non ha attaccamento”: Vedendo la colpa nell’attaccamento, il saggio evita di avere attaccamento.
“Conoscendo l’origine della sofferenza”: Sa che tutte le formazioni sono impermanenti, insoddisfacenti, senza sé.
21 – [Mettagū:]
“Ciò che ti abbiamo chiesto, tu ci hai risposto;
ora ti chiediamo altro: dimmi,
come i saggi attraversano la corrente,
nascita, invecchiamento, dolore e lamento?
Ti prego, o Saggio, spiegami a fondo,
perché tu conosci veramente queste cose.”
“Ciò che ti abbiamo chiesto, tu ci hai risposto”: Hai chiarito i nostri dubbi.
“Ora ti chiediamo altro”: Come si supera la corrente del desiderio, dell’esistenza, della sofferenza?
“Spiegami a fondo, o Saggio (Muni)”: Muni* significa “saggio”, colui che ha saggezza nel corpo, parola e mente.
22 – [Il Beato:]
“Ti dirò il Dhamma, conosciuto direttamente, non per sentito dire:
chi lo conosce, vivendo con consapevolezza,
può attraversare il desiderio nel mondo.”
“Ti dirò il Dhamma”: Il Dhamma è buono all’inizio, a metà e alla fine.
“Conosciuto direttamente”: Non per tradizione, ma per esperienza personale.
“Vivendo con consapevolezza”: Praticando i quattro fondamenti della presenza mentale.
“Attraversare il desiderio”: Superare la brama, che è radice della sofferenza.
23 – [Mettagū:]
“Mi rallegro delle tue parole, o grande Veggente!
Il Dhamma supremo è ben proclamato.
Chi lo conosce, vivendo con consapevolezza,
può attraversare il desiderio nel mondo.”
“Mi rallegro”: Apprezzo profondamente il tuo insegnamento.
“Grande Veggente (Mahāisi)”: Il Buddha è colui che cerca la liberazione suprema.
“Dhamma supremo”: Il Nibbāna, cessazione di ogni attaccamento.
24 – [Il Beato:]
“Ciò che conosci chiaramente,
in alto, in basso, e in mezzo,
non provando piacere né dimorando in esso,
la coscienza non si fermerà nell’esistenza.”
“Ciò che conosci chiaramente”: Passato, presente, futuro; mondi superiori, inferiori, umani.
“Non provando piacere né dimorando”: Senza attaccamento ai piaceri sensuali o alle visioni.
“La coscienza non si fermerà nell’esistenza”: Libera dal ciclo di rinascita.
25 – “Chi vive così, consapevole, senza rilassarsi,
un monaco che abbandona ogni ‘mio’,
nascita, invecchiamento, dolore e lamento:
ecco come il saggio abbandona la sofferenza.”
“Vive consapevole”: Praticando senza negligenza.
“Abbandona ogni ‘mio’”: Senza possesso, senza identificazione.
“Abbandona la sofferenza”: Superando nascita, vecchiaia, morte.
26 – [Mettagū:]
“Mi rallegro delle tue parole, o grande Veggente!
Ben detto, Gotama, lo stato senza attaccamento!
Beato, hai davvero abbandonato la sofferenza,
perché conosci questo Dhamma.”
“Stato senza attaccamento”: Nibbāna, libertà da ogni legame.
“Hai abbandonato la sofferenza”: Perché hai realizzato la verità.
27 – “Certamente anch’essi abbandoneranno la sofferenza,
coloro che tu, o Saggio, continui a istruire.
Dopo averti incontrato, ti saluto, o Nobile!
Forse il Beato continuerà a insegnarmi.”
“Ti saluto, o Nobile (Nāga)”: Il Buddha è come un nobile elefante, puro e libero.
28 – [Il Beato:]
“Un brahmano che prova a conoscere i Veda,
senza possesso, libero da brama ed esistenza,
ha davvero superato la corrente,
raggiungendo l’altra sponda,
senza desiderio, senza dubbio.”
“Conoscitore dei Veda”: Chi ha trasceso ogni conoscenza mondana.
“Senza possesso”: Libero da brama, odio, illusione.
“Superato la corrente”: Oltre il desiderio, l’esistenza, l’ignoranza.
“Raggiunto l’altra sponda”: Il Nibbāna, meta ultima.
29 – “Tutti i saggi e conoscitori dei Veda qui,
avendo reciso i legami con ogni esistenza,
senza brama, senza afflizioni, senza desideri:
dico che hanno superato nascita e invecchiamento.”
“Recisi i legami”: Brama, odio, ignoranza, orgoglio, false visioni.
“Senza brama, senza afflizioni”: Liberi da ogni contaminazione mentale.
“Superato nascita e invecchiamento”: Hanno raggiunto la liberazione finale.
Fine dei versi.
“Il Beato è il mio maestro, io sono un discepolo.”
Traduzione in Inglese di Zac Anger, © 2022. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Niddesa