Un tempo il Beato soggiornava tra i Sakya a Kapilavatthu, nel parco dei baniani. Allora Mahānāma il Sakya si recò dal Beato, gli rese omaggio, si sedette a lato e disse:
“Bhante, come dimora un nobile discepolo che ha raggiunto il frutto e compreso il Dhamma?”
“Mahānāma, un nobile discepolo che ha raggiunto il frutto e compreso il Dhamma dimora in questo modo:
(1) “In questo caso, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda il Tathāgata in questo modo: ‘Il Beato è un arahant, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato’. Quando un nobile discepolo ricorda il Tathagata, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sul Tathagata. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo del Buddha.
(2) Ancora, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda il Dhamma in questo modo: ‘Il Dhamma è ben esposto dal Beato, visibile, immediato, che invita a vedere, accessibile, sperimentato personalmente dal saggio.’ Quando un nobile discepolo ricorda il Dhamma, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sul Dhamma. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo del Dhamma.
(3) Ancora, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda il Saṅgha in questo modo: ‘Il Saṅgha dei discepoli del Beato pratica il retto sentiero; cioè quattro coppie di persone, otto tipi di individui – questo Saṅgha dei discepoli del Beato è degno di doni, degno di ospitalità, degno di offerte, degno di saluto ossequioso, insuperabile campo di merito per il mondo.’ Quando un nobile discepolo ricorda il Saṅgha, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sul Saṅgha. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo del Saṅgha.
(4) Ancora, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda il proprio comportamento virtuoso come integro, senza difetti, senza macchie, liberatorio, lodato dai saggi, puro, che conduce alla concentrazione. Quando un nobile discepolo ricorda il suo comportamento virtuoso, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sul comportamento virtuoso. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo del comportamento virtuoso.
(5) Ancora, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda la propria generosità in questo modo: ‘È veramente la mia fortuna e il mio guadagno che in un popolo ossessionato dalla macchia dell’avarizia, io dimori con una mente priva della macchia dell’avarizia, liberamente generosa, magnanimo, che gioisce nella rinuncia, propenso alla carità, che gioisce nel donare e nel condividere.’ Quando un nobile discepolo ricorda la sua generosità, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sulla generosità. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo della generosità.
(6) Ancora, Mahānāma, un nobile discepolo ricorda le divinità in questo modo: ‘Ci sono deva [governati dai] quattro grandi re, deva Tāvatiṃsa, deva Yāma, deva Tusita, deva che si dilettano nella creazione, deva che controllano ciò che è creato da altri, deva della compagnia di Brahmā, e deva ancora superiori a questi. Esiste anche in me una tale fede come quelle divinità possedevano mediante la quale, dopo la morte, sono rinate in quel mondo; esiste anche in me una tale condotta virtuosa . . . tale conoscenza . . . tale generosità . . . tale saggezza come quelle divinità possedevano mediante la quale, dopo la morte, sono rinate in quel mondo.’ Quando un nobile discepolo ricorda la fede, il comportamento virtuoso, la conoscenza, la generosità e la saggezza in se stesso e in quelle divinità, in quell’occasione la sua mente non è ossessionata dalla brama, dall’odio o dall’ignoranza; in quell’occasione la sua mente è semplicemente retta, incentrata sulle divinità. Un nobile discepolo la cui mente è retta ottiene l’ispirazione nel significato, ottiene l’ispirazione nel Dhamma, ottiene la gioia connessa al Dhamma. Quando vi è gioia, sorge l’estasi. Con una mente in estasi, il corpo diventa quieto. Con un corpo quieto si prova piacere. Immersa nel piacere, la mente si concentra. Costui è chiamato un nobile discepolo che dimora in equilibrio in mezzo a una popolazione non equilibrata, che dimora non afflitto in mezzo a una popolazione afflitta. Come colui che è ‘entrato-nella-corrente’ del Dhamma, egli sviluppa il ricordo delle divinità.
Mahānāma, un nobile discepolo che ha raggiunto il frutto e compreso il Dhamma dimora in questo modo.”