La discepola laica Migasālā chiede ad Ānanda come il Buddha abbia potuto dichiarare che suo padre e suo zio avevano lo stesso livello di realizzazione spirituale, quando uno era molto più severo dell’altro.
La seguace laica Kāḷī di Kuraraghara in Avantī chiede al venerabile Mahākaccāna informazioni su un verso pronunciato dal Buddha ne ‘Le domande delle fanciulle’ (SN 4.25). Egli risponde parlando delle dieci dimensioni universali della meditazione.
Il ricco e devoto sostenitore laico Anāthapiṇḍika afferma piuttosto curiosamente che nella sua casa si fanno solo piccole offerte. Il Buddha elogia la generosità gentile e generosa, ma la meditazione supera anche l’offerta più grande.
Interrogato dal suo parente Mahānāma, il Buddha spiega cosa rende una persona un seguace laico buddhista, un seguace laico virtuoso e un seguace laico che pratica per il benessere di tutti.
Sāriputta e Moggallāna sono in viaggio sulle colline del sud. Una divinità informa la laica Veḷukaṇṭakī che si stanno avvicinando. Quando Sāriputta esprime il suo stupore per il fatto che lei riesca a parlare con gli dei, prosegue elencando molte altre sue qualità sorprendenti.
I seguaci laici di Campā cercano un insegnamento dal Buddha. Insieme a Sāriputta, chiedono al Buddha cosa rende fruttuoso un dono.