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Kv 4.1: Gihissaarahātikathā – Un laico può essere un arahant

Punto controverso: Un laico può essere un arahant.

Commentario: Si tratta della convinzione di coloro che, come gli Uttarapathaka, vedendo che Yasa, il figlio di un capofamiglia, e altri hanno raggiunto la condizione di arahant pur vivendo nelle condizioni della vita laica, ritengono che un laico possa diventare un arahant. Ora, il significato* della domanda del Theravadia si riferisce alle “catene” spirituali da cui è vincolato un laico. Ma l’avversario risponde “sì”, perché vede solo le caratteristiche esteriori. Ora, un laico è tale per le catene spirituali, e non solo per gli ornamenti esteriori, come disse l’Eccelso:
“Anche se è ben vestito, se si comporta bene,
in quiete e sereno, vive nobilmente secondo il Dhamma,
si astiene dal disprezzo e dal danneggiare qualsiasi creatura.
Nobile è lui, asceta è lui e monaco!”

Theravāda: Voi dite che il laico può diventare un arahant. Ma con ciò implicate che l’arahant ha le catene del laico. “No”, dite, “per lui non esistono”. Allora come può un laico essere un arahant? Ora, per l’arahant le catene laiche sono state eliminate, tagliate alla radice, rese come il ceppo di una palma, incapaci di rinnovare la vita o di rinascere. Si può dire lo stesso di un laico?
Ammettete che non c’è mai esistito un laico che, in quanto tale, senza eliminare le sue catene, abbia posto fine in questa stessa vita a ogni sofferenza. Non c’è forse un Sutta in cui l’asceta errante Vacchagotta si rivolge all’Eccelso in questo modo:
“Esiste adesso, o Gotama, un laico che, senza aver eliminato le catene della vita laica, pone fine alla sofferenza”?
E l’Eccelso rispose: “No, Vacchagotta, non esiste.”?
Inoltre, nell’affermare la vostra tesi, implicate che un arahant possa avere rapporti sessuali, possa permettere che tali questioni entrino nella sua vita, possa concedersi una casa piena di bambini, possa cercare di godere dei preparati di sandalo di Kāsi, possa indossare corone, usare profumi e unguenti, possa accettare oro e argento, acquistare capre e pecore, pollame e maiali, elefanti, bovini, cavalli e giumente, pernici, quaglie, pavoni e fagiani, possa indossare un attraente copricapo, o abiti bianchi con lunghe giacche, possa essere un comune capofamiglia per tutta la vita – cosa che ovviamente voi negate.

Uttarāpathaka: Allora, se la mia tesi è sbagliata, come mai Yasa il figlio di Uttiya il capofamiglia, Setu il giovane brahmano, hanno raggiunto la condizione di arahant in tutte le condizioni della vita laica?

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu