Inverno 2021
È la fine dell’anno, e la natura sembra dormiente. Gli alberi sono senza foglie. …Rispetto all’esuberanza della primavera e dell’estate, e alla tranquilla maestosità dell’autunno, l’inverno è delicato per la mente e si presentano le immagini delle settimane e dei mesi passati: la stranezza e la paura di una malattia che appare e si diffonde rapidamente per colpire la vita di ogni essere umano. Impossibile da ignorare, questo messaggero celeste si è scatenato sull’intero globo, e i governanti di ogni nazione hanno risposto imponendo protocolli diversi nel tentativo di limitare la diffusione dell’infezione. Molte persone sono morte a causa della malattia.
Molti hanno sopportato straordinarie difficoltà familiari, sociali e finanziarie causate dalle misure adottate per contenere il fenomeno… e, a quanto pare, continuerà… forse ancora per molto tempo.
È uno shock enorme per tutti noi… Le reazioni sono state diverse. A un estremo c’è la paura, talvolta accompagnata da una sorprendente rigidità e ostilità nei confronti di chi non sembra condividere questa preoccupazione. All’altro estremo, c’è stato un atteggiamento di disprezzo nei confronti dei timorosi e una deliberata noncuranza dei protocolli. Entrambe le reazioni sono comprensibili. Nessuna delle due favorisce l’armonia.
Come discepoli del Buddha, dobbiamo prenderci del tempo per ascoltare profondamente questo messaggero celeste. Possiamo permettergli di parlare al nostro cuore? Possiamo cogliere l’opportunità di concederci questo sguardo sulla fragilità delle nostre vite – e sulla preziosità di tutte le nostre relazioni? … Ci siamo resi conto della gioia che può derivare da semplici gesti di cordialità, di gentilezza?… Viviamo in un mondo tutt’altro che perfetto. È impossibile per chiunque di noi sperimentare solo la felicità ed evitare del tutto la sofferenza, anche se passiamo tutta la vita a cercare di mantenere un ambiente che sia sempre piacevole per noi e mai fastidioso o minaccioso per il nostro senso di benessere. Il mondo è così.
Gli esseri umani hanno la straordinaria capacità di riflettere sull’esperienza. Avendo, attraverso questa particolare malattia, affrontato la caducità dell’esistenza, abbiamo ora l’opportunità di considerare una risposta che può essere utile a tutti.
Questa pandemia, insieme alla crisi climatica, ci spinge tutti a pensare in grande. Siamo invitati a mettere da parte le nostre preoccupazioni personali immediate e a considerare ciò che sarà meglio per tutti. Si tratta di un passo enorme, soprattutto per quelli di noi per i quali è stato “normale” preoccuparsi principalmente della propria comodità e del proprio benessere immediato, mettendo al primo posto la propria famiglia o la propria comunità. Come potrebbe apparire questo cambiamento?… Cosa comporterebbe?… Come inizio, possiamo considerare di seguire i protocolli di sicurezza stabiliti che, sebbene frustranti, limitanti e forse anche intensamente irritanti, sono fattibili. Una saggia prudenza ci suggerisce di fare almeno questo, al meglio delle nostre possibilità.
Poi, attraverso la pratica della meditazione, possiamo imparare a stare al di fuori della mente che brontola e ad ascoltare la litania delle lamentele, delle giustificazioni e delle ribellioni, senza dare troppa importanza al monologo interno. In questo modo evitiamo di cadere in uno stato di cattiva volontà o di giudizio. Manteniamo il cuore aperto, in sintonia con il senso di perdita, di paura profonda e di stanchezza che stanno vivendo molti dei nostri concittadini nel mondo. Il senso dell’io, come separato da tutti gli altri esseri, può iniziare a cadere, portandoci in un luogo di pace, un luogo di gioiosa resa. Non è che, personalmente, dobbiamo credere che tutte le misure imposte siano assolutamente necessarie – ma, per il nostro benessere interiore, rinunciamo a qualsiasi posizione abbiamo preso: a favore o contro i disinfettanti per le mani, la distanza sociale, le mascherine e tutto il resto. Invece di tagliarci fuori dai nostri simili, mantenendo le nostre opinioni e i nostri punti di vista, scopriamo il nostro vero posto nella rete di vita intimamente connessa.
Time and the timeless, Ajahn Candasiri. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Times and the Timeless