Inverno 220
Questa mattina abbiamo iniziato la giornata con la meditazione e il canto. Abbiamo cantato le parole del Bhaddekaratta Sutta (MN 135), i versi sull’attaccamento positivo:
Oggi bisogna fare uno sforzo.
Domani potrebbe arrivare la morte,
chi lo sa?
Per alcuni, l’ingiunzione severa e compassionevole del Buddha può sembrare allarmante. Tuttavia, è semplicemente un invito a prestare attenzione e a preoccuparsi di ciò che conta davvero, fino al punto in cui scopriamo di avere una scelta: contribuire o meno alla sofferenza o al benessere. Trovo che questo breve promemoria sia utile per contrastare l’allettamento della vita tradizionale. Spesso ci troviamo bombardati da informazioni che generano percezioni che portano automaticamente a una forte reazione interiore. Può trattarsi di paura, rabbia o confusione, spesso con la sensazione: “Bisogna fare qualcosa!” (per consentire o impedire un certo corso di eventi) – per proteggere i nostri interessi nel modo più efficace. Con l’abbondanza di questi messaggi continuamente presentati dai media, c’è da stupirsi se ci sentiamo stressati e frenetici?
Eppure, non è necessario che sia così. Osservando da vicino la visione profonda liberatoria del Buddha sull’insorgere della dipendenza, cominciamo a vedere che esiste uno schema, una serie di eventi interni che portano alla sofferenza. Man mano che la nostra consapevolezza aumenta, ci rendiamo conto che, con attenzione e cura, possiamo interrompere questo schema, questo flusso, e ottenere un risultato molto diverso.
Invece della sensazione (vedanā) che porta a desiderare (taṇhā) [trattenere, o avere di più, nel caso di una sensazione piacevole; sbarazzarsi, o cambiare, nel caso di una sensazione spiacevole]; e invece di investire energia per raggiungere un risultato desiderato (upādāna, bhava, jāti) – possiamo semplicemente lasciar andare. Possiamo riconoscere, se ci piace qualcosa: “Questo è piacevole… Vorrei di più…”; e se abbiamo paura o non ci piace qualcosa: “Mi sento spaventato, arrabbiato…”. Rimaniamo nel momento presente. Respiriamo e permettiamo che l’attenzione si sposti dalla mentalità di risoluzione dei problemi alla saggezza del cuore, che è accessibile qui e ora. Questa saggezza del cuore, o Dhamma, ha una prospettiva molto, molto più ampia su ciò che sembra essere davanti a noi. Offre una chiarezza che può consentire una risposta compassionevole e il cuore rimane calmo. È molto incoraggiante che la formazione alla consapevolezza sia diventata facilmente disponibile e che, per molti, ci sia un interesse a sviluppare ed esplorare le strategie alternative che essa offre. Queste strategie, se basate su chiari valori etici, favoriscono il benessere personale. Inoltre, in modo del tutto naturale, hanno un effetto positivo sulla salute.
Times and the timeless, Ajhan Candasiri. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Times and the Timeless