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Vv 5.4: Kakkaṭakarasadāyaka Sutta – La dimora del donatore di zuppa di granchio

Moggallana Bhante:
Caro Deva, la tua dimora è molto in alto nel cielo e si estende per centoventi chilometri. Nella tua dimora ci sono pilastri di berillo e altre pietre preziose e settecento edifici a pinnacolo. È molto bella. Nella tua dimora, si beve e si mangia e si gusta la dolcezza del cibo celeste. Le chitarre suonano una musica dolce. Hai i cinque tipi di piaceri sensuali. I deva danzano per te, indossando gioielli d’oro. Quali sono le azioni meritorie che hanno determinato questa felicità?
Dimmi Deva, che tipo di azioni meritorie hai compiuto quando eri nel mondo umano per ottenere questa bellezza che brilla in tutte le direzioni e per guadagnare tutte queste cose meravigliose?

Quel deva, felice di essere interrogato dall’arahant Moggallana, spiegò volentieri che cosa aveva fatto per ottenere una così grande felicità.

Deva:
Sulla mia porta è appeso un granchio d’oro che mi ricorda la mia azione meritoria. Ha dieci zampe e risplende brillantemente. Per questo la pura radiosità del mio corpo e delle mie membra è inossidabile e risplende in tutte le direzioni. Bhante, questa è l’azione meritoria che ho compiuto per avere un corpo così bello.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoVimanavatthu