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Vv 5.13: Cūḷaratha Sutta – La piccola dimora del carro

Maha Kaccana Bhante viveva nella foresta. Un giorno vide un principe e gli parlò in questo modo.

Maha Kaccana Bhante:
Tieni in mano un arco di legno duro e spingi un’estremità con il piede. Sei un re, un principe o un cacciatore nella foresta? Chi sei?

Principe:
Bhante, sono il figlio del re Assaka che viaggia in questa foresta. Posso dirti il mio nome. Tutti mi conoscono come Sujata. Sono venuto in questa foresta in cerca di cervi, ma non ne ho trovati. Ti ho visto e mi sono fermato.

Maha Kaccana Bhante:
Hai grandi meriti. È molto bello che tu sia venuto. Il tuo arrivo qui non è stato vano. Prendi quest’acqua e lavati i piedi. Guarda quest’acqua fresca che ho portato da una grotta di montagna. Bevila e siediti su questa stuoia.

Principe:
Grande Saggio, le tue parole sono piacevoli, amichevoli, significative e dolci. Grande asceta, perché ti piace vivere in questa foresta? Te lo chiedo perché, dopo averti ascoltato e compreso, io possa seguire il tuo Dhamma.

Maha Kaccana Bhante:
Caro Principe, desideriamo diffondere pensieri di innocuità e compassione verso tutti gli esseri viventi. Non rubiamo, non ci comportiamo male e non beviamo alcolici. Ci asteniamo da queste azioni cattive. Invece pratichiamo il Dhamma, lo ricordiamo e siamo riconoscenti. Queste sono le cose che vengono lodate in questa stessa vita. In verità, queste sono le cose che dovrebbero essere lodate.
Caro Principe, ascoltami attentamente. Entro cinque mesi morirai. Prima che ciò accada, proteggiti dalla rinascita negli inferi.

Principe:
Bhante, in quale luogo dovrei fuggire? Cosa devo fare? Che tipo di sforzi dovrei fare? Che tipo di conoscenza mi aiuterebbe a fuggire da questo invecchiamento e da questa morte?

Maha Kaccana Bhante:
Principe, è impossibile trovare il luogo, lo sforzo o la conoscenza con cui sfuggire all’invecchiamento e alla morte.
Persino i re, coloro che hanno grandi ricchezze e molti beni, non sono liberi dall’invecchiamento e dalla morte. Hai sentito parlare di soldati come Andhaka e Venhuputta? Potenti come il sole e la luna, sconfiggevano i nemici con grande forza e coraggio. Alla fine, quando hanno raggiunto la fine della loro vita, sono morti anche loro.
Re, brahmani, mercanti, servi e persone di bassa casta: tutti non sono esenti dall’invecchiamento e dalla morte. Anche i grandi asceti, provenienti da un lignaggio famoso, che hanno imparato incantesimi e molte cose, non sono liberi dall’invecchiamento e dalla morte.
Anche altri asceti sereni e virtuosi, con pratiche austere, lasceranno il loro corpo quando arriverà la morte. Anche gli arahant che hanno completato il sentiero del Nibbana, che si sono liberati dagli influssi impuri e hanno superato sia i meriti che i demeriti, lasciano il corpo quando arriva il momento.

Principe:
Grande Saggio, il Dhamma che predichi è molto significativo e ben insegnato. Ho compreso il tuo insegnamento. Ti prego di essere la mia protezione. Vorrei prendere rifugio in te.

Maha Kaccana Bhante:
Caro Principe, non prendere rifugio in me. Io stesso ho preso rifugio nel Grande Maestro, il Supremo Buddha Gautama. Anche tu dovresti prendere rifugio in quel grande eroe.

Principe:
Bhante, dove si trova ora il Grande Maestro? Vorrei andare a trovare il Grande Vincitore, il Maestro ineguagliabile.

Maha Kaccana Bhante:
Principe, quell’eccellente maestro, nato nella famiglia Okkaka, viveva nella provincia orientale. Ora quel grande maestro ha raggiunto il Nibbana finale al momento del trapasso.

Principe:
Bhante, se il tuo grande maestro fosse ancora vivo, avrei viaggiato anche per molte miglia per vederlo. Bhante, adesso, prendo rifugio nel tuo grande maestro, il Grande Eroe da cui hai preso rifugio.
Prendo rifugio nel Buddha Supremo, nell’eccellente Dhamma Supremo e nella comunità di monaci del Grande Maestro, il Sangha Supremo. D’ora in poi mi astengo dall’uccidere, dal rubare, dal bere alcolici e dal dire bugie. Mi astengo dalla cattiva condotta sessuale e soddisfatto di mia moglie.

Un giorno un deva, sceso dal suo carro divino, apparve davanti a Maha Kaccana Bhante e gli rese omaggio.

Maha Kaccana Bhante:
Il tuo carro viaggia nel cielo brillando in tutte le dieci direzioni come il sole che brilla con mille raggi. Il carro è lungo più di settanta chilometri. È decorato tutt’intorno con piastre d’oro. La parte anteriore è decorata con perle e gemme. Sculture d’oro e d’argento abbelliscono ulteriormente il veicolo. La testa del carro è fatta di gemme di berillo. Il giogo è fatto di gemme rosse. I cavalli sono attaccati al carro con corde d’oro e d’argento. Questi bellissimi cavalli viaggiano alla stessa velocità della mente.
Grande deva, sei seduto su questo carro d’oro trainato da mille cavalli come il deva Sakka. Ti chiedo, Deva, come hai ottenuto tutte queste cose meravigliose?

Deva:
Bhante, nella mia vita precedente ero un principe di nome Sujata. Tu sei stato compassionevole nei miei confronti e mi hai insegnato il grande Dhamma.
Hai capito che la mia vita stava per finire, mi hai dato una reliquia corporea del Buddha Supremo e mi hai detto di adorarla. Rispettai quella sacra reliquia, offrendo fragranze e fiori con rispetto. Dopo la morte, sono rinato in questo mondo celeste Tavatimsa nel Parco Nandana.
Questo delizioso parco Nandana è pieno di vari tipi di uccelli. Mi piace vivere lì, circondato da deva che danzano e cantano.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoVimanavatthu