Skip to content

Vv 4.8: Amba Sutta – La dimora del boschetto di mango

Moggallana Bhante:
Caro Deva, il tuo paradisiaco boschetto di mango è delizioso e la tua dimora è molto grande. Intorno alla dimora si sente il suono di vari strumenti musicali e il chiacchiericcio di deva felici. C’è una lampada d’oro che non si spegne mai. Ci sono alberi con frutti fatti di stoffa divina.
Quali sono le azioni meritorie che hanno determinato questa felicità?
Dimmi Deva, che tipo di azioni meritorie hai compiuto quando eri nel mondo umano per ottenere questa bellezza che brilla in tutte le direzioni e per guadagnare tutte queste cose meravigliose?

Quel deva, felice di essere interrogato dall’arahant Moggallana, spiegò volentieri cosa aveva fatto per ottenere una così grande felicità.

Deva:
Nella mia vita precedente ero una donna nel mondo umano. Ho costruito un monastero e l’ho offerto al Nobile Sangha. Quel monastero era circondato da alberi di mango. Quando il monastero fu completato, alla cerimonia di apertura, adornai gli alberi con ornamenti a forma di mango che realizzai con una bella stoffa. Accesi una lampada e offrii un’elemosina ai monaci. Quel giorno, con animo felice, ho offerto quel monastero al Nobile Sangha con le mie mani.
Ecco perché ho ricevuto questo delizioso boschetto di mango celeste e questa grande dimora. Il suono di vari strumenti musicali e il chiacchiericcio di deva felici si sentono intorno alla dimora. C’è una lampada d’oro che non si spegne mai. Ci sono alberi con frutti fatti di stoffa divina.
Grazie a queste azioni meritorie, sono rinata come un deva di estrema bellezza e godo di tutte le cose meravigliose che deliziano il mio cuore.
Ecco perché la pura radiosità del mio corpo e delle mie membra è inossidabile e risplende in tutte le direzioni.
Bhante, queste sono le azioni meritorie che ho compiuto per avere un corpo così bello.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoVimanavatthu