Moggallana Bhante:
Deva, tu brilli come il sole che illumina il cielo e la terra. Brilli come un grande Brahma che risplende più di Sakka e dei deva Tavatimsa. Superi gli altri con la tua bellezza, la tua fama e il tuo potere.
Deva, indossi ghirlande di loto blu, la tua pelle è del colore dell’oro e sei adornato con splendidi vestiti. Ora che mi stai venerando, ti chiedo: chi sei?
Che tipo di azioni meritorie hai compiuto in passato? Hai praticato bene la generosità o hai osservato i precetti? Come sei rinato in questo mondo celeste? Ti chiedo quale sia l’azione che ha determinato questo risultato.
Deva:
Bhante, in questo villaggio dove ci troviamo ora, sei venuto a casa nostra durante il tuo giro di elemosina. Fui felice di vederti. Ti offrii un piccolo pezzo di canna da zucchero con il cuore felice.
Più tardi, quando mia suocera tornò a casa, mi chiese: “Nipote, dove hai messo la mia canna da zucchero?” e io le risposi: “Non l’ho buttata via né l’ho mangiata. L’ho offerta a un monaco virtuoso.” Mia suocera si arrabbiò molto. Sgridandomi, disse: “Ehi! Sei tu la proprietaria di questa casa o sono io? Chi prende le decisioni qui?” Mi colpì con una pietra e morii all’istante. Sono rinata come deva in questo mondo celeste.
Questa è stata l’azione meritoria che ho compiuto per godere di questa felicità divina circondata da deva. Il deva Sakka protegge il mondo celeste Tavatimsa e i deva Tavatimsa proteggono me. Il risultato dell’offerta di una piccola canna da zucchero non è stato piccolo. Ha dato grandi frutti. Godo della felicità nel celeste Parco Nandana come il deva Sakka.
Bhante, sei molto compassionevole e saggio. Sono venuto qui per chiedere informazioni sul tuo benessere e per adorarti. Ho ricevuto tutte queste cose meravigliose avendo offerto un piccolo pezzo di canna da zucchero a te con una mente colma di fede e un cuore gioioso.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Vimanavatthu