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Thera 8.3: Mahāpanthakattheragāthā – Mahāpanthaka

Quando vidi per la prima volta il Maestro
che nulla teme,
fui colpito da un senso di necessità,
vedendo il supremo tra gli uomini.

Chi, dopo aver incontrato un tale Maestro,
non approfitta del suo Dhamma,
è come quando si presenta la Fortuna,
per poi allontanarla vivamente.

Quindi ho lasciato i miei figli e le mie mogli,
le mie ricchezze e il mio grano;
mi sono fatto tagliare i capelli e la barba
e ho intrapreso il sentiero dell’ascetismo.

Dotato della pratica monastica e del sostentamento,
con le mie facoltà sensoriali ben controllate,
dopo aver reso omaggio al Buddha,
ho meditato senza perdere il controllo.

Poi mi è apparso un desiderio,
il desiderio più vero del mio animo:
non mi sarei seduto, nemmeno per un momento,
finché il dardo del desiderio non fosse stato estratto.

Mentre medito in questo modo,
vedo la mia energia e il mio vigore!
Ho raggiunto le tre conoscenze,
e ho adempiuto agli insegnamenti del Buddha.

Conosco le mie vite passate,
la mia chiaroveggenza è illuminata;
sono un perfetto, degno di offerte,
liberato da ogni attaccamento.

Poi, sul finire della notte,
mentre il sorgere del sole si approssimava,
tutti i desideri si sono prosciugati,
seduto a gambe incrociate.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato e Jessica Walton, 2019. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoTheragatha