“Monaci, ci sono queste cinque facoltà. Quali cinque? La facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell’equanimità.
Ci sono asceti e brahmani che non comprendono realmente l’origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga di queste cinque facoltà. Io non li considero veri asceti e brahmani. Questi venerabili non realizzano la meta della vita come asceti o brahmani e non vivono avendola realizzata con la propria visione profonda.
Ci sono asceti e brahmani che comprendono realmente l’origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga di queste cinque facoltà. Io li considero veri asceti e brahmani. Questi venerabili realizzano la meta della vita di un asceta o di un brahmano e vivono avendola realizzata con la propria visione profonda.”
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