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SN 40.9: Animitto Sutta – Senza segni

Il Ven. Moggallana descrive come, con l’aiuto del Buddha, sia penetrato in tutti i jhana [Ci sono quattro jhana “inferiori” (“assorbimenti mentali”) associati con il Mondo della Forma (rupaloka), e quattro “superiori” associati con il Mondo del Senza Forma (arupaloka)] giungendo nella “dimensione della nè-percezione-nè-non-percezione.”

“Allora, amici: ‘La concentrazione senza segni della mente, la concentrazione senza segni della mente , si dice — ma cos’è?’
“Allora: ‘ In questo caso un monaco, prestando attenzione ad ogni segno evidente, entra e dimora in quella concentrazione senza segni. Questa è chiamata: “La concentrazione mentale senza segni.”
“Quindi, amici, prestando attenzione ad ogni segno evidente, sono entrato e ho dimorato in quella concentrazione mentale senza segni. Ma, mentre dimoravo in tale stato, si svegliarono le impronte della coscienza (avidità, avversione ed ignoranza).
“Allora, amici, il Beato si avvicinò a me tramite i suoi poteri e mi disse: ‘Moggallana, Moggallana, Bramano, non allentare la concentrazione senza segni, concentra la tua mente saldamente, concentra la tua mente sulla concentrazione senza segni!’
“Così, amici, non prestando attenzione ad ogni segno evidente, sono entrato e ho adimorato in quella concentrazione mentale senza segni.
“Ora, amici, se qualcuno dicesse: ‘Attraverso la compassione del Maestro, il discepolo ha raggiunto la trascendente conoscenza (abhiñña), direbbe la verità.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Maurice O’Connell Walshe. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya