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SN 41.3: Isidatta Sutta – Isidatta

Una volta un gran numero di monaci anziani vivevano presso Macchikasanda nel Boschetto del Mango Selvatico. Allora Citta, il capofamiglia, si recò da loro e, appena giunto, li salutò con rispetto e poi si sedette ad un lato. Quindi disse : “Signori venerabili accettate da me il pasto di domani.”
I monaci anziani acconsentirono in silenzio. Poi Citta, il capofamiglia, si alzò dal suo posto e, dopo averli salutati con rispetto, andò via.
All’alba, i monaci presero i loro mantelli e le loro ciotole e si recarono alla casa di Citta. Là si sedettero ai posti assegnati. Citta, il capofamiglia, dopo averli salutati con un inchino, si sedette ad un lato. Quindi, chiese al monaco più anziano:
“Signore venerabile, riguardo alle varie teorie che sorgono nel mondo – ‘Il cosmo è eterno’ o ‘Il cosmo non è eterno’; ‘Il cosmo è limitato’ o ‘Il cosmo è infinito’; ‘L’anima ed il corpo sono la stessa cosa.’ o ‘L’anima è una cosa e il corpo un’altra.’; ‘Un Tathagata esiste dopo la morte’ o ‘Un Tathagata non esiste dopo la morte’ o ‘Un Tathagata esiste e non esiste dopo la morte’ o ‘Un Tathagata né esiste né non esiste dopo la morte’; questi insieme alle sessantadue teorie menzionate nel Brahmajala – ciò che è presente sorge, e ciò che è assente non sorge? “
Dette queste parole, il monaco anziano restò silenzioso. Una seconda volta… Una terza volta……. Il monaco anziano restava in silenzio.
Quindi il Ven. Isidatta, il più giovane di tutti i monaci di quella Comunità, disse al monaco anziano: “Posso, signore venerabile, rispondere alla domanda di Citta?”
“Puoi farlo, amico Isidatta.”
“Ora, capofamiglia, hai chiesto: ‘Riguardo alle varie teorie che sorgono nel mondo… …..?
“Sì, signore venerabile.”
“Riguardo alle varie teorie che sorgono nel mondo, capofamiglia… quando la teoria dell’identità del sé è presente, queste teorie sorgono; quando la teoria dell’identità del sé è assente, allora non sorgono.”
“Ma, signore venerabile, come sorge la teoria dell’identità del sé? “
Quando, capofamiglia, una persona comune non istruita – senza rispetto per i nobili, non disciplinato nel loro Dhamma; senza rispetto per i saggi, non disciplinato nel loro Dhamma – crede la forma sia il sé, o il sé posseduto dalla forma, o la forma nel sé, o il sé nella forma. Crede che la sensazione sia il sé………, . Crede che la percezione sia il sé, ……… . Crede che le formazioni mentali siano il sé…… . Crede che la coscienza sia il sé…… . In questo modo sorge la teoria dell’identità del sé.”
“E, signore venerabile, come la teoria dell’identità del sé non sorge? “
Quando, capofamiglia, un discepolo istruito dai nobili – pieno di rispetto per i nobili, disciplinato nel loro Dhamma; pieno di rispetto peri saggi , disciplinato nel loro Dhamma – non crede che la forma sia il sé, ….. Non crede che le sensazioni siano il sé… Non crede che la percezione sia il sé… Non crede che le formazioni mentali siano il sé… Non crede che la coscienza sia il sé, …. In questo modo non sorge la teoria dell’identità del sé.”
“Signore venerabile, da dove viene il Maestro Isidatta? “
“Io vengo dall’Avanti, capofamiglia.”
Conosco, signore venerabile, un membro di un clan dell’Avanti chiamato Isidatta, un mio amico. L’ha mai visto?”
“Sì, capofamiglia.”
“Dove vive, signore venerabile? “
Il Ven. Isidatta restò in silenzio.
“Sei tu, Isidatta? “
“Sì, capofamiglia.”
“Possa il Maestro Isidatta deliziarsi nelle mie proprietà a Macchikasanda. Gli offrirò vestiti, cibo e medicine.”
“Ciò è ammirabile, capofamiglia.”
Quindi Citta, il capofamiglia – essendosi allietato con le parole del Ven. Isidatta – servì il pranzo personalmente con cibi scelti . Dopo il pranzo i monaci anziani si alzarono dai loro posti ed andarono via.
Poi il monaco più anziano disse al Ven. Isidatta: “Amico Isidatta, hai risposto alle domande in maniera eccellente.”
Poi il Ven. Isidatta – dopo aver riavvolto la stuoia e aver preso ciotola e mantello – lasciò Macchikasanda. E nel lasciare Macchikasanda, pensò di non farvi più ritorno.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya