“Parlano di questa realtà chiamata ‘terzo jhana’. Cos’è il terzo jhana?” Ho pensato: ‘E’ quando un monaco, dopo lo svanire dell’estasi dimora nell’equanimità, mentalmente presente e chiaramente consapevole, fisicamente sensibile al piacere. Entra e dimora nel terzo jhana del quale i Nobili dichiarano: ‘Felice colui che dimora nell’Equanimità’. Questo è chiamato il terzo jhana.
E così … entravo e dimoravo nel terzo jhana. Mentre ero in quella meditazione, percezioni e attenzioni accompagnate da estasi mi assalirono.
Allora il Buddha si rivolse a me con il suo potere psichico e disse: ‘Moggallāna, Moggallāna! Non trascurare il terzo jhana, brahmano, non trascurare il terzo jhana! Stabilisci la tua mente nel terzo jhana; unifica la tua mente e concentrala sul terzo jhana.’
E così, dopo qualche tempo… sono entrato e dimorato nel terzo jhana. Quindi, se qualcuno deve essere giustamente chiamato un discepolo che ha raggiunto la grande conoscenza diretta con l’aiuto del Maestro, quello sono io.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya