“Parlano di questa realtà chiamata ‘quarto jhana’. Cos’è il quarto jhana?” Ho pensato: ‘E’ quando un monaco, con l’abbandono del piacere e del dolore – con l’anteriore scomparsa di gioia ed angoscia – entra e dimora nel quarto jhana: purezza dell’equanimità e della presenza mentale, al di là del piacere e del dolore’. Questo è chiamato il quarto jhana.
E così … entravo e dimoravo nel quarto jhana. Mentre ero in quella meditazione, percezioni e attenzioni accompagnate da piacere mi assalirono.
Allora il Buddha si rivolse a me con il suo potere psichico e disse: ‘Moggallāna, Moggallāna! Non trascurare il quarto jhana, brahmano, non trascurare il quarto jhana! Stabilisci la tua mente nel quarto jhana; unifica la tua mente e concentrala sul quarto jhana.’
E così, dopo qualche tempo… sono entrato e dimorato nel quarto jhana. Quindi, se qualcuno deve essere giustamente chiamato un discepolo che ha raggiunto la grande conoscenza diretta con l’aiuto del Maestro, quello sono io.”