“Parlano di questa realtà chiamata ‘quarto jhana’. Cos’è il quarto jhana?” Ho pensato: ‘E’ quando un monaco, con l’abbandono del piacere e del dolore – con l’anteriore scomparsa di gioia ed angoscia – entra e dimora nel quarto jhana: purezza dell’equanimità e della presenza mentale, al di là del piacere e del dolore’. Questo è chiamato il quarto jhana.
E così … entravo e dimoravo nel quarto jhana. Mentre ero in quella meditazione, percezioni e attenzioni accompagnate da piacere mi assalirono.
Allora il Buddha si rivolse a me con il suo potere psichico e disse: ‘Moggallāna, Moggallāna! Non trascurare il quarto jhana, brahmano, non trascurare il quarto jhana! Stabilisci la tua mente nel quarto jhana; unifica la tua mente e concentrala sul quarto jhana.’
E così, dopo qualche tempo… sono entrato e dimorato nel quarto jhana. Quindi, se qualcuno deve essere giustamente chiamato un discepolo che ha raggiunto la grande conoscenza diretta con l’aiuto del Maestro, quello sono io.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya