Questo sutta è basato su un gioco di parole. Nel Pali quotidiano, il termine “consumato nelle facoltà” è usato per descrivere una persona la cui bellezza e salute sono stimolanti. Qui il Buddha dà un significato diverso al termine.
Un monaco si avvicinò al Beato e, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette a lato. Lì seduto, disse al Beato: “Consumato nelle facoltà, consumato nelle facoltà”, si dice. Fino a che punto uno è consumato nelle facoltà?”
“Se un monaco, mentre contempla il sorgere e il cessare della facoltà visiva, si disincanta della facoltà visiva; se, mentre contempla il sorgere e il cessare della facoltà uditiva… della facoltà olfattiva… della facoltà gustativa… della facoltà corporea… della facoltà mentale diventa disincantato alla facoltà mentale; e, disincantato, diventa distaccato; tramite il distacco, è liberato; con la liberazione, vi è la conoscenza, ‘Liberato’; discerne che ‘La nascita è finita, la vita santa compiuta, il compito fatto. Non ci saranno altre esistenze.’, è a questo punto che si è consumati nelle facoltà.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ṭhānissaro Bhikkhu, Handful of leaves: an Anthology from the Saṁyutta Nikāya © 2014-2021. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya