A Savatthi. “Monaci, c’era una volta quando i Dasaraha ( una tribù) avevano un grande tamburo chiamato ‘Anaka.’ Ogni qualvolta veniva diviso, i Dasaraha inserivano un altro piolo, finché venne il tempo che il corpo di legno originale del tamburo si consumò e rimase solamente i pioli.
“Allo stesso modo in futuro ci saranno monaci che non ascolteranno i discorsi del Tathagata. Non presteranno orecchio, non metteranno le loro menti alla conoscenza, non considereranno questi insegnamenti un valore profondo. Ma ascolteranno discorsi che sono opere letterarie – poesie, canzoni, retorica, parole di discepoli – recitati a memoria. Presteranno orecchio e metteranno le loro menti verso queste conoscenze. Così considereranno questi insegnamenti un valore dominante.
“In questo modo la scomparsa dei discorsi del Tathagata – profonde, penetranti, trascendenti – avverrà.
“Così dovete esercitarvi: ‘Noi ascolteremo i discorsi del Tathagata – profonde, penetranti, trascendenti – e li reciteremo a memoria. Noi presteremo orecchio, metteremo le nostri menti alla conoscenza, considereremo questi insegnamenti un valore dominante.’ Così dovete esercitarvi.”
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