A Savatthi. “Possesso, fama e onore sono perversi, penosi e oppressivi. Sono un ostacolo al raggiungimento della suprema meta. In alto nel cielo soffiano venti di burrasca. Ogni uccello che vola in quell’area è in balia di quei venti. Le zampe vanno da una parte, le ali da un’altra, la testa da una parte, il corpo da un’altra.
Così è un monaco con la mente vinta e sopraffatta dal possesso, dalla fama e dall’onore, quando, dopo aver preso mantello e scodella, entra in un villaggio o in una città per la questua senza controllare il corpo, la parola e la mente, senza presenza mentale e senza controllare le facoltà dei sensi. Lì vede una donna succinta, con vestiti provocanti. La brama infetta la sua mente. Così rifiuta la pratica e ritorna alla vita precedente. Chi prende la sua veste, chi la sua scodella, chi il necessario, proprio come l’uccello in balia dei venti di burrasca.
Quindi possesso, fama e onore sono perversi, penosi e oppressivi. Sono un ostacolo al raggiungimento della suprema meta. Perciò così dovete esercitarvi: “Noi dobbiamo abbandonare il sorgere del possesso, dell’onore e della fama e le nostre menti non devono essere condizionate. Così dovete esercitarvi.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya