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Proteggere se stessi e gli altri

“Proteggendo se stessi, si proteggono gli altri; proteggendo gli altri, si protegge se stessi.”
E come si fa, proteggendo se stessi, a proteggere gli altri? Con la pratica ripetuta e frequente della meditazione. E come si fa, proteggendo gli altri, a proteggere se stessi? Con la pazienza e la tolleranza, con una vita non violenta e innocua, con l’amorevolezza e la compassione.
“Proteggerò me stesso”, in questo modo si dovrebbero praticare le attenzioni con la consapevolezza; “proteggerò gli altri”, in questo modo si dovrebbero praticare le attenzioni con la consapevolezza.
“Proteggendo se stessi, si proteggono gli altri; proteggendo gli altri, si protegge se stessi”.
Il Buddha ha spesso sottolineato l’importanza di sviluppare la propria mente, non solo per il proprio beneficio, ma anche per quello degli altri. Molti pensano che lavorare su se stessi sia egoistico, ma è essenzialmente più egoistico cercare di cambiare gli altri quando non abbiamo fatto il lavoro su noi stessi.
Se non siamo spiritualmente sviluppati, siamo un possibile pericolo per noi stessi e per gli altri perché non sappiamo controllare la nostra mente. La nostra ignoranza, che spesso si manifesta con forti reazioni emotive, non solo danneggia noi stessi, ma si ripercuote anche sugli altri, se non direttamente, indirettamente, occupando le nostre energie e risorse. Lo sviluppo della mindfulness ha quindi molteplici benefici sia per noi stessi che per gli altri.

Ajahn ThiradhammoTreasures of the Buddha’s Teachings, p. 161.