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Pc 74: Pahāra – Colpire

… a Sāvatthī nel boschetto di Jeta nel monastero di Anāthapiṇḍika. In quel momento alcuni monaci, arrabbiati, scontenti, colpirono altri monaci, i quali si misero a gridare. I monaci chiesero: “Perché, venerabili, gridate?”
“Venerabili, quei monaci, arrabbiati e scontenti, ci hanno colpito.” I monaci … li criticarono, dicendo: “Come possono quei monaci, arrabbiati e scontenti, colpire altri monaci?” …
“È vero, come si dice, che voi, monaci, arrabbiati, scontenti, avete colpito dei monaci?”.
“È vero, signore.”
L’illuminato, il signore, li rimproverò dicendo: “Come potete voi, stolti, arrabbiati, scontenti, colpire dei monaci? Non è per soddisfare coloro che non sono (ancora) soddisfatti… E così, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
“Se un monaco, adirato e scontento, colpisce un altro monaco, c’è una colpa da espiare.”

Un monaco significa: un altro monaco.
Arrabbiato, scontento significa: insoddisfatto, la mente deteriorata, ostinato.
Colpire significa: se si dà un colpo con il corpo o con qualcosa attaccato al corpo o con qualcosa che può essere lanciato, e anche con una foglia di loto, c’è una colpa da espiare.

Se pensa che uno sia ordinato quando è ordinato, (e) arrabbiato, scontento, lo colpisce, c’è una colpa da espiare. Se dubita che uno sia ordinato… Se pensa che uno non sia ordinato quando è ordinato, (e) arrabbiato, scontento… c’è una colpa da espiare. Se arrabbiato, scontento, colpisce uno che non è ordinato, c’è una colpa da espiare. Se pensa che uno sia ordinato quando non lo è, c’è una colpa da espiare. Se è in dubbio sul fatto che uno non sia ordinato, c’è una colpa di cattiva condotta. Se pensa che uno non sia ordinato quando non lo è, c’è una colpa di cattiva condotta.

Non c’è colpa se, trovandosi in qualche difficoltà, dà un colpo per liberarsi; se è pazzo, se è la prima colpa.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di I.B. Horner, The Book of the Discipline.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Pācittiya