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Pc 39: Paṇītabhojana – Chiedere cibi raffinati

Storia
Prima sotto-storia

Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel monastero di Anāthapiṇḍika, alcuni monaci stavano mangiando cibi raffinati che avevano richiesto per sé. La gente si lamentava e li criticava: “Come possono i monaci sakya mangiare cibi raffinati che hanno richiesto per sé? A chi non piace il cibo buono? Chi non preferisce il cibo gustoso?”
I monaci ascoltarono le lamentele di quelle persone e si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come possono quei monaci mangiare cibi raffinati che hanno richiesto per sé?”. … “È vero, monaci, che fate questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio preliminare
“Se un monaco chiede per sé uno di questi tipi di cibi raffinati – cioè ghee, burro, olio, miele, sciroppo, pesce, carne, latte e caglio – e poi lo mangia commette una colpa che comporta la confessione.”
In questo modo il Buddha stabilì questa regola di pratica per i monaci.

Seconda sotto-storia
Un tempo alcuni monaci erano malati. I monaci che si occupavano di loro chiesero: “Spero che vi stiate riprendendo? Spero che stiate migliorando?”
“Prima mangiavamo cibi raffinati che avevamo richiesto noi stessi e stavamo bene. Ma ora che il Buddha lo ha proibito, non lo richiediamo perché abbiamo paura di commettere una colpa. E per questo non ci sentiamo bene.”
Lo dissero al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci:
“Monaci, permetto a un monaco malato di mangiare cibi raffinati che ha richiesto per sé.
Quindi, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Se un monaco che non è malato chiede per sé uno di questi tipi di cibi raffinati – cioè ghee, burro, olio, miele, sciroppo, pesce, carne, latte e caglio – e poi lo mangia, commette una colpa che comporta la confessione.”

Definizioni
Questi tipi di cibi pregiati:
Ghee:
ghee di mucca, ghee di capra, ghee di bufalo o ghee di qualsiasi animale la cui carne sia consentita.
Burro:
burro proveniente dagli stessi animali.
Olio:
olio di sesamo, olio di senape, olio di miele, olio di ricino, olio di grasso.
Miele:
miele delle api.
Sciroppo:
dalla canna da zucchero.
Pesce:
si intende ciò che vive in acqua.
Carne:
la carne di quegli animali la cui carne è consentita.
Latte:
latte di mucca, latte di capra, latte di bufala o latte di qualsiasi animale la cui carne sia consentita.
Cagliata:
cagliata proveniente dagli stessi animali.
A:
chi…
Monaco:
… Il monaco che ha ricevuto l’ordinazione completa da parte di un Sangha unanime attraverso una procedura legale che consiste in una mozione e tre avvisi, che è irreversibile e adatta a rimanere – questo tipo di monaco è inteso in questo caso.
Uno qualsiasi di questi tipi di cibi raffinati:
tali tipi di cibi raffinati.
Chi non è malato:
chi sta bene senza cibi raffinati.
Chi è malato:
chi non si sente a proprio agio senza cibi raffinati.
Se non è malato e lo richiede per se stesso, allora lo sforzo è un atto di cattiva condotta. Quando lo riceve con l’intenzione di mangiarlo, commette una colpa di cattiva condotta. Per ogni boccone commette una colpa che comporta la confessione.

Permutazioni
Se non è malato, e non si percepisce come tale, e mangia cibi raffinati che ha richiesto per sé, commette una colpa che comporta la confessione.
Se non è malato, ma non ne è sicuro, e mangia cibi raffinati che ha richiesto per sé, commette una colpa che comporta la confessione.
Se non è malato, ma si percepisce come tale, e mangia cibi raffinati che ha richiesto per sé, commette una colpa che comporta la confessione.
Se è malato, ma non si percepisce come tale, commette una colpa di cattiva condotta.
Se è malato, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta.
Se è malato e si percepisce come tale, non c’è colpa.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se è malato; se l’ha chiesto quando era malato, ma lo mangia quando non è più malato; se mangia gli avanzi di uno che è malato; se è di parenti; se è di chi ha fatto un invito; se è a beneficio di qualcun altro; se è di sua proprietà; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sui cibi raffinati, la nona, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Pācittiya