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Pc 3: Pesuñña – Maldicenza

Storia
Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī, nel monastero di Anāthapiṇḍika, alcuni monaci erano impegnati in un malizioso battibecco tra monaci che stavano discutendo. Dopo aver sentito qualcosa da una parte, lo riferivano all’altra, e viceversa, per creare divisione tra loro. In questo modo iniziavano nuovi litigi e peggioravano quelli esistenti.
I monaci si lamentarono e li criticarono: “Come possono quei monaci impegnarsi in maldicenze tra monaci che stanno discutendo? Come possono riferire a una parte ciò che hanno sentito dall’altra, e viceversa, per creare divisione, e in questo modo iniziare nuovi litigi e peggiorare quelli esistenti?”
Dopo aver rimproverato quei monaci in molti modi, essi lo dissero al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò quei monaci: “È vero, monaci, che fate questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede della gente…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere recitata in questo modo:

Giudizio finale
“Se un monaco si dedica alla maldicenza tra monaci, commette una colpa che comporta la confessione.”

Definizioni
Maldicenza:
Si parla di chiacchiere malevole in due modi: per chi vuole accattivarsi la simpatia e per chi mira alla divisione. Si può parlare male della casta, del nome, della famiglia, dell’occupazione, della professione, delle malattie, dei tratti fisici, delle colpe.

Permutazioni
Permutazioni parte 1
Definizioni

Casta:
Esistono due tipi di caste: le caste inferiori e le caste superiori.
Caste inferiori:
emarginati, lavoratori del bambù, cacciatori, costruttori di carri, spazzini: queste sono le cosiddette “caste inferiori”.
Caste superiori:
aristocratici e brahmani: queste sono chiamate “caste superiori”.
Appellativi:
Esistono due tipi di appellativi: gli appellativi inferiori e gli appellativi superiori.
Appellativo inferiore:
“Sei un cammello”, “Sei un ariete”, “Sei un bue”, “Sei un asino”, “Sei un animale”, “Sei destinato agli inferi”, “Non rinascerai in una buona destinazione”, “Puoi solo rinascere in una cattiva destinazione”, o aggiungere termini denigratori al nome di qualcuno, o chiamare qualcuno con parole che indicano i genitali maschili e femminili: questo si chiama “appellativo inferiore”.
Appellativo superiore:
“Sei saggio”, “Sei competente”, “Sei intelligente”, “Sei istruito”, “Sei un esecutore del Dhamma”, “Non rinascerai in una cattiva destinazione”, “Puoi solo rinascere in una buona destinazione”: questo si chiama “appellativo superiore”.

Esposizione
Offese dirette
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un emarginato’, ‘È un lavoratore di bambù’, ‘È un cacciatore’, ‘È un costruttore di carri’, ‘È uno scaricatore'”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te, ‘È un aristocratico’, ‘È un brahmano'”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un Avakaṇṇaka’, ‘È un Javakaṇṇaka’, ‘È un Dhaniṭṭhaka’, ‘È un Saviṭṭhaka’, ‘È un Kulavaḍḍhaka’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te, ‘È un Buddharakkhita’, ‘È un Dhammarakkhita’, ‘È un Sangharakkhita’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te, ‘È un Kosiya’, ‘È un Bhāradvāja’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un Gotama’, ‘È un Moggallāna’, ‘È un Kaccāna’, ‘È un Vāsiṭṭha’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un falegname’, ‘È uno scaricatore'”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un contadino’, ‘È un mercante’, ‘È un allevatore di bestiame’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un lavoratore di canne’, ‘È un vasaio’, ‘È un tessitore’, ‘È un lavoratore di pelli’, ‘È un barbiere’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che richiede la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un amministratore’, ‘È un contabile’, ‘È un impiegato’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un lebbroso’, ‘Ha gli ascessi’, ‘Ha una lebbra leggera’, ‘Ha la tubercolosi’, ‘È un epilettico’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un diabetico’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, commette maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È troppo alto’, ‘È troppo basso’, ‘È troppo scuro’, ‘È troppo retto'”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘Non è troppo alto’, ‘Non è troppo basso’, ‘Non è troppo scuro’, ‘Non è troppo retto'”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È pieno di desideri sensuali’, ‘È pieno di cattiva volontà’, ‘È pieno di confusione’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È senza desiderio sensuale’, ‘È senza cattiva volontà’, ‘È senza confusione’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘Ha commesso una colpa che comporta l’espulsione’, ‘Ha commesso una colpa che comporta la sospensione’, ‘Ha commesso una colpa grave’, ‘Ha commesso una colpa che comporta la confessione’, ‘Ha commesso una colpa che comporta il riconoscimento’, ‘Ha commesso una colpa di cattiva condotta’, ‘Ha commesso una colpa di falsa parola’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te, ‘È un sotapanna’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È un cammello’, ‘È un ariete’, ‘È un bue’, ‘È un asino, ‘È un animale’, ‘È destinato agli inferi, ‘Non rinascerà in una buona destinazione’, ‘Può solo rinascere in una cattiva destinazione’, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice di te: ‘È saggio’, ‘È competente’, ‘È intelligente’, ‘È istruito’, ‘È un esecutore del Dhamma’, ‘Non rinascerà in una cattiva destinazione’, ‘Può solo rinascere in una buona destinazione’”, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.

Offese indirette
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Qui ci sono emarginati’, ‘Qui ci sono lavoratori del bambù’, ‘Qui ci sono cacciatori’, ‘Qui ci sono costruttori di carri’, ‘Qui ci sono spazzini’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Qui ci sono aristocratici’, ‘Qui ci sono brahmani’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta. …
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Qui ci sono saggi’, ‘Qui ci sono competenti’, ‘Qui ci sono intelligenti’, ‘Qui ci sono istruiti’, ‘Qui ci sono esecutori del Dhamma’, ‘Qui ci sono coloro che non rinasceranno in una cattiva destinazione’, ‘Qui ci sono coloro che possono solo rinascere in una buona destinazione’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione, commette una colpa di cattiva condotta.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Forse questi sono emarginati’, ‘Forse questi sono lavoratori di bambù’, ‘Forse questi sono cacciatori’, ‘Forse questi sono costruttori di carri’, ‘Forse questi sono spazzini’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta. …
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Forse questi sono saggi’, ‘Forse questi sono competenti’, ‘Forse questi sono intelligenti’, ‘Forse questi sono istruiti’, ‘Forse questi sono esecutori del Dhamma’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Non siamo emarginati’, ‘Non siamo lavoratori di bambù’, ‘Non siamo cacciatori’, ‘Non siamo costruttori di carri’, ‘Non siamo spazzini’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta. …
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza dicendo a un altro che è pienamente ordinato: “Così e così si dice: ‘Non siamo saggi’, ‘Non siamo competenti’, ‘Non siamo intelligenti’, ‘Non siamo istruiti’, ‘Non siamo esecutori del Dhamma’, ‘Non rinasceremo in una cattiva destinazione’, ‘Possiamo solo rinascere in una buona destinazione’, e non sta parlando di qualcun altro, sta parlando di voi”, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.

Permutazioni parte 2
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza verso un altro che è pienamente ordinato, allora per ogni affermazione commette una colpa che comporta la confessione.
Se uno che è pienamente ordinato, dopo aver sentito da un altro che è pienamente ordinato, si impegna in una maldicenza verso uno che non è pienamente ordinato, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.
Se uno che ha ricevuto l’ordinazione completa, dopo averla sentita da un altro che non ha ricevuto l’ordinazione completa, si impegna in una maldicenza nei confronti di un altro che ha ricevuto l’ordinazione completa, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.
Se uno che ha ricevuto l’ordinazione completa, dopo averla sentita da uno che non ha ricevuto l’ordinazione completa, si impegna in una maldicenza nei confronti di un altro che non ha ricevuto l’ordinazione completa, allora per ogni affermazione commette una colpa di cattiva condotta.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se non si vuole fare amicizia e non si mira alla divisione; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sulla maldicenza, la terza, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Pācittiya