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La meditazione come evasione?

Ma la meditazione non è evasione dall’economia, dal sociale, dal mondo?

No. Non lo credo. Il neonato è attratto dal seno della madre. L’adolescente è affascinato dalla sessualità. Il denaro
e il possesso materiale attirano gli adulti. E infine vengono gli onori.
Ma se l’essere umano scopre che tutto questo non dona la felicità a cui aspira e si rivolge alla spiritualità, non si
tratta di evasione, bensì di una prova di realismo, di evoluzione. Solo l’essere umano può accedere al mondo dello
spirito.
lo non ho mai negato l’importanza del lavoro e della vita quotidiana. Ogni uomo deve guadagnarsi da vivere.« Qui e
ora »: è importante. La meditazione deve essere il sostegno della vita quotidiana, e attraverso la meditazione tutta
la nostra vita diviene Zen, diviene vita spirituale.
Ma cos’è la vita spirituale? E’ conoscere se stessi. Tutti i grandi uomini l’hanno detto, tutti hanno compreso questa
verità: « lo sono il Nulla assoluto ».
Solo comprendendo che l’« io » è interdipendenza, che è il risultato delle influenze del nostro ambiente, che in tutto
questo non c’è posto per il « me », che tutta la nostra vita è priva di noumeno, solo così potremo aprirci alle
dimensioni del cosmo, solo così potremo accogliere la sua energia e potremo creare.
Aprite le mani, e riceverete tutto, anche i beni materiali. Non abbiate paura: tutto questo è l’illuminazione, è il Satori.

[…]

Perché siamo imperfetti? Eravamo forse perfetti, un tempo e dobbiamo ridiventarlo?

E’ il problema della civiltà. La civiltà antica era più perfetta di quella moderna? E’ un falso problema, perché non ha risposta.
Originariamente, il cervello interno era particolarmente sviluppato, e la civiltà ha portato alla sua involuzione. Più il cervello esterno cresce, più si atrofizza quello interno. E così nascono squilibri, malattie mentali, nevrosi, follia, come accadde a Nietzsche e a molti altri filosofi. L’educazione moderna si rivolge unicamente al cervello esterno. Come possiamo ridar forza al cervello interno?
Ho visitato le grotte di Lascaux e di Tassiffi. In epoca remota degli uomini, in queste grotte, fecero dei disegni. Sono opere belle e delicate, e io le preferisco a quelle di Picasso. L’evoluzione dell’uomo è un problema enorme. L’intelligenza si è grandemente sviluppata dal Medioevo ad oggi, ma che ne è stato della saggezza? Si può parlare di evoluzione nell’epoca attuale? I muscoli si indeboliscono, il cervello si indebolisce.
L’Occidente deve ritornare forte. Non ha la stessa religione dell’Asia e dell’Africa, ma io auspico una fusione. Gli africani sono combattivi. E’ la caratteristica del deserto. La loro religione è forte. I musulmani si battono e si organizzano. Gli asiatici sono più calmi. Dipende dall’influenza del monsone, che devasta tutto: la pazienza è necessaria. Il Buddha non voleva la guerra. Amava la pace. E il Buddhismo si è sviluppato e ha influenzato tutta l’Asia.
Ma come giungere a una vera pace tra gli uomini? I problemi economici e quelli politici ci influenzano. Dobbiamo accogliere gli influssi benefici e rifiutare quelli malefici. Lo sforzo che dobbiamo fare è decisivo, è uno sforzo nuovo. E’ un nuovo stile di sforzo. Gli europei non si sforzano abbastanza. Si stancano subito. Proprio per questo la pratica della meditazione è per loro così importante. La meditazione rende forti. Se siete forti, nasce in voi il desiderio di diffondere la vostra forza. Ma se la rivolgete al male, essa si trasforma in aggressività, e questo è funesto .All’aggressività bisogna opporre la saggezza. Bisogna praticare la saggezza, rivolgere la forza verso il bene. Bisogna creare un equilibrio. Non si può agire come belve, ma non si può neppure agire come esseri puramente spirituali, come fantasmi. L’equilibrio è decisivo, va nel senso dell’evoluzione.

(Lo zen e l’occidente, Taisen Deshimaru)