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La compassione richiede una risposta

Vorrei considerare l’applicazione di questi brahmavihara. La pratica buddhista è a volte criticata come inefficace e quiescente: in sostanza, l’insegnamento del Buddha consiste nel sedersi in una tranquilla sala di meditazione e pensare placidamente a pensieri di amorevole gentilezza.
Ma questo non è affatto l’insegnamento del Buddha né il suo esempio. La coltivazione dei brahmavihara condiziona l’azione, poiché le intenzioni e le qualità del cuore e della mente colorano inevitabilmente il modo in cui ci si impegna nel mondo. Perciò i brahmavihara sostengono l’azione nelle situazioni che richiedono tale intervento. Questo è un aspetto importante di queste qualità.
In uno dei sutta, Ananda tace quando un monaco morente contraddice ostinatamente ed erroneamente il più dotto Sariputta su un punto della dottrina. Sariputta era chiamato il primo discepolo del Buddha e secondo solo a lui in saggezza. Quando la questione viene portata all’attenzione del Buddha, questi corregge e ammonisce il monaco morente. Dice anche ad Ananda: “Ananda, guarderai quando un monaco anziano [Sariputta] viene disturbato? Non avrai compassione quando un monaco anziano viene disturbato?”
La qualità della compassione ci impone di reagire di fronte ad azioni non salutari. Non si dovrebbe lasciare che tali atti passino senza reagire.

Luang Por Pasanno, Broad View, Boundless Heart, p. 25.