Skip to content

Kv 8.3: Kāmaguṇakathā – Sui piaceri dei sensi

Punto controverso: La sfera kāma significa solo i cinque piaceri dei sensi.

Commentario: Questo testo intende insegnare a coloro che, come i Pubbaseliya, contraggono il significato di kama-dhatu (elemento o dato del desiderio) a quello di kama-guna (sensazioni piacevoli), ignorando la differenza di significato dei due termini. È vero che nel Sutta: “Ci sono questi cinque tipi di sensazioni piacevoli, monaci” – è sottinteso l’intero mondo di kama-dhatu. Ma in generale kama-dhatu può indicare vatthukarna, gli oggetti del desiderio sensoriale; kilesakama, i desideri corrotti e mondani; e kamabhava, gli undici piani più bassi dell’esistenza (dagli inferi ai sei mondi celesti più bassi). Nel primo termine kama significa “essere desiderato”; nel secondo significa sia “essere desiderato” che “desiderare”. Ma nell’ultimo termine kama significa “essere desiderato” o “desiderare”, o “luogo in cui sorgono gli oggetti dei sensi”. Dhatu, come sempre, significa ultimo, senza entità, non sostanziale.

Theravāda: Non ammettete forse che il desiderio, l’intenzione, lo zelo e la gioia, e la passione o la brama che è coinvolta in ciascuno di essi, sono tutti legati ai cinque piaceri dei sensi? Come potete allora sostenere che la sfera kāma è costituita solo da questi piaceri?
Intendete dire che gli organi di senso umani non sono connessi con la sfera kāma, i cinque organi di senso esterni e il senso coordinatore, o mente? No, dite (intendendo solo i piaceri dei sensi nella vostra tesi); ma ripensate alla mente… Sì, ora dite, la mente non è la sfera kāma Ma non è stato detto dall’Eccelso?

Cinque sono i piaceri dei sensi del mondo,
e la mente è la sesta, dice la nostra Dottrina.
Chi in essa purifica il desiderio,
è così liberato dalla sofferenza e dal dolore?

Non si può quindi dire che la sfera Kāma non includa la mente.
Inoltre, si può dire che i piaceri dei sensi equivalgono a una sfera di vita, a una rinascita, a un regno degli esseri, a una vita rinnovata, a una matrice, a una sede della coscienza, all’acquisizione di un’individualità? Esiste un karma che porta ad essi? Ci sono esseri che rinascono in essi? Gli esseri nascono, invecchiano, muoiono e rinascono “nei” piaceri dei sensi? Ci sono i cinque aggregati in esse? Esistono cinque modalità di esistenza? I Buddha supremi, i Buddha silenti, i principali discepoli rinascono in essi? Tutte queste cose si possono dire per l’elemento kāma, ma nessuna di esse per i piaceri dei sensi.

Pubbaseliya: Ma non è stato detto dall’Eccelso che: “Monaci, ci sono questi cinque piaceri kāma, quali sono? Gli oggetti desiderabili, dolci, gradevoli, cari, connessi con il kāma e seducenti, sono percepibili con la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto: questi sono i cinque tipi di piaceri kāma”?
Quindi sicuramente l’elemento kāma è solo questi cinque.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu