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Kv 7.8: Jarāmaraṇaṁvipākotikathā – Sulla vecchiaia, sulla morte e sul karma

Punto controverso: La vecchiaia e la morte sono il risultato di un’azione.

Commentario: Poiché alcune azioni portano a quel deterioramento che chiamiamo decadimento o vecchiaia e a quella riduzione della vita che chiamiamo morte, alcuni, come gli Andhaka, ritengono che la vecchiaia e la morte siano il risultato (vipaka) di quell’azione. Ora, tra l’azione moralmente negativa e il decadimento materiale esiste una relazione nota come karma, ma la causa morale e l’effetto fisico differiscono nel tipo. Quindi quest’ultimo non è un risultato soggettivo (vipaka). Non è diverso da qualsiasi stato mentale, come quello prodotto dal karma. Inoltre, è in parte dovuto all’ordine fisico (utu).

Theravāda: (Le prime due sezioni sono testualmente come nel discorso precedente, salvo che al posto di “risultato dell’azione” – kamma-vipāka – si usa solo “risultato” – vipāka.)
Anche in questo caso ammettete, non è vero, che la vecchiaia e la morte degli stati mentali negativi è il risultato di precedenti stati negativi? Ma allora dovete anche ammettere che la vecchiaia e la morte degli stati mentali positivi sono il risultato di stati positivi precedenti, cosa che negate… Ma negando quest’ultima affermazione, implicate la negazione della prima… .
Oppure ritenete che la vecchiaia e la morte degli stati mentali positivi siano il risultato di stati precedenti negativi? Sì, affermate. Allora affermate che la vecchiaia e la morte degli stati negativi sia il risultato di precedenti stati positivi, cosa che negate… Ma negando questo, implicate la negazione dell’affermazione precedente… .
Oppure affermate che la vecchiaia e la morte di stati mentali sia positivi che negativi sono il risultato di stati negativi? Lo affermate. Allora dovete dire niente di meno che: “è il risultato di stati positivi”, cosa che voi negate… .

Andhaka: Voi dite che la mia tesi è falsa. Ma sicuramente gli atti portano al decadimento e alla riduzione della vita? Se è così, la mia tesi è vera.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu