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Kv 7.3: Cetasikakathā – Sulle proprietà mentali

Punto controverso: I fattori mentali non esistono.

Commentario: Ancora una volta, alcuni, come i Bajagirika e i Siddhatthika, sostengono che non si possono ottenere “fattori mentali” (cetasika) dalla mente (citta), così come non si possono ottenere “fattori del contatto” dal contatto, per cui non esiste un fattore, o un concomitante, della mente. Il Theravada sostiene che non ci sarebbe nulla di male se la consuetudine ci permettesse di dire “a contatto” per ciò che dipende dal contatto, così come è uso comune chiamare “mentale” ciò che dipende dalla mente (citta-nissitako).

Theravāda: Non negherete certo anche che alcuni fenomeni mentali siano concomitanti, coesistenti, uniti alla coscienza, abbiano in comune con essa la genesi e la cessazione, la base fisica e l’oggetto? Perché allora escludere il “mentale”? Il contatto, per esempio, è coesistente con la coscienza; quindi è un “mentale”, cioè una proprietà o un concomitante della mente. Così come la sensazione, la percezione, la formazione mentale, la fede, l’energia, la consapevolezza, la concentrazione, la comprensione, la brama, l’odio, l’ottusità, l’indiscrezione… sono tutti “mentali”.

Rājagirika, Siddhatthika: Ammettete quindi che ciò che è coesistente con la coscienza è un “mentale”. Ammettete anche che ciò che è coesistente con il contatto è un “a contatto”, o che ciò che è coesistente con ciascuno di questi fenomeni mentali deve essere considerato in modo analogo; per esempio, che ciò che è coesistente con l’ostinazione è un “a ostinazione”?

Theravāda: Certamente. E se affermate che non esistono fenomeni mentali corrispondenti al nostro termine “mentali”, non è stato detto dall’Eccelso?

“Sì, in verità questa mente e gli stati mentali
sono privi di anima per colui che comprende.
Chi discerne l’inferiore e il superiore in entrambi,
il veggente, sa che nessuno dei due può resistere”?

O ancora, non è stato detto dall’Eccelso che:
“Supponiamo, Kevaṭṭa, che un monaco possa rendere manifesta la mente, la proprietà mentale, la direzione e l’applicazione del pensiero in altri esseri, in altri individui, dicendo: ‘Questa è la tua mente. Questa sono i tuoi pensieri. In questo modo e in questo modo sei consapevole”?

Quindi esiste una realtà “mentale”, cioè un fattore, o concomitante, della coscienza o della mente.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicata per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu