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Kv 4.7: Lakkhaṇakathā – Su uno dotato di segni

Punto controverso: Chi è dotato dei segni è un Bodhisattva.

Commentario: Questo e i due discorsi seguenti riguardano le opinioni degli Uttarapathaka. Questo tratta di una credenza derivata da un’interpretazione poco attenta del Sutta: per uno dotato delle qualità di una Grande Essere ci sono due percorsi. 

Theravāda: Con la vostra tesi dovete anche ammettere a maggioranza (a) che chiunque sia dotato dei Segni in misura limitata, con un terzo o metà di essi, è un Bodhisattva limitato, un terzo o metà, rispettivamente – cosa che voi negate.
E (b) che un monarca universale – anch’egli dotato dei Segni – è un Bodhisattva, e che la conoscenza e la condotta precedenti, la dichiarazione e l’insegnamento della Dottrina nella vita di un Bodhisattva sono gli stessi della vita di un monarca universale; che (c) quando nasce un monarca universale, i deva lo accolgono per primi, e poi gli umani, come fanno con un Bodhisattva appena nato; che (d) quattro figli dei deva che accolgono un monarca universale appena nato lo pongono davanti alla madre, dicendo: “Rallegrati, o regina! A te è nato un figlio potente!”, proprio come fanno per un Bodhisattva appena nato; che (e) dai mondi celesti scendano due forti piogge, una fredda e una calda, con i quali il bambino e la madre possano essere lavati, proprio come accade alla nascita di un Bodhisattva; che (f) un monarca universale appena nato, in piedi e rivolto verso nord, cammina per sette passi, un candido baldacchino viene tenuto sopra di lui, e guardando intorno a tutti i lati pronuncia queste parole: “Sono il primo, sono il capo, sono il sommo nel mondo. Questa è la mia ultima nascita; ora non c’è più nulla da realizzare!”; che (g) alla nascita dell’uno come dell’altro si manifesta una luce potente, un’irradiazione potente, un terremoto potente; che (h) il corpo naturale dell’uno come dell’altro illumina uno spazio di un braccio intorno a sé; che (i) l’uno e l’altro vedono un grande sogno: tutto questo lo negate.

Uttarāpathaka: Ma se rifiutate la mia tesi, ditemi: non c’è forse un Sutta in cui l’Eccelso dice: “Monaci, a chi è dotato dei trentadue segni di un Grande Essere si aprono due percorsi e nessun altro. Se vive la vita domestica, diventa il Signore della Ruota, un retto Signore della Legge, sovrano dei quattro quartieri, conquistatore, guardiano del bene del popolo, proprietario dei Sette Tesori; suoi diventano questi sette tesori, cioè il tesoro della Ruota, dell’Elefante, del Cavallo, del Gioiello, della Donna, dell’Amministratore, dell’Erede Apparente. Più di mille figli sono suoi, eroi, vigorosi nella struttura, vincitori delle schiere nemiche. Egli, quando avrà conquistato questa terra fino ai confini dell’oceano, si affermerà non con il flagello, non con la spada, ma con la giustizia. Ma se abbandona la vita domestica ed intraprende la vita ascetica, diventa un Buddha Supremo Arahant, che rimuove il velo dal mondo”? Non è dunque vera la mia tesi?

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu