Punto controverso: Tutte le cose sono unità coscienti momentanee.
Commentario: Alcuni – per esempio i Pubbaseliya e gli Aparaseliya – sostengono che, poiché tutte le cose condizionate sono impermanenti, esse non durano che un momento cosciente. Data l’impermanenza universale – una cosa cessa rapidamente, un’altra dopo un intervallo – qual è, si chiedono, la legge? I Theravada dimostrano che è arbitrario affermare che, poiché le cose non sono immutabili, quindi non durano che un solo momento mentale.
Theravāda: Volete forse dire che una montagna, l’oceano, il re delle montagne Sineru, gli elementi coesivi, infuocati e mobili, l’erba, i ramoscelli, gli alberi, durano a lungo nella coscienza? Voi negate… .
O forse intendete dire che l’organo della vista coincide per lo stesso istante di tempo con la cognizione visiva? Se assentite, vi ricordo ciò che disse il venerabile Sāriputta: “Se l’occhio interno è intatto, ma l’oggetto esterno non viene messo a fuoco e non c’è un’applicazione coordinata della mente che ne derivi, allora non si manifesta uno stato di cognizione corrispondente. Se l’organo della vista interno è intatto e l’oggetto esterno viene messo a fuoco, ma non ne risulta un’abdicazione coordinata della mente, non si manifesta uno stato di cognizione corrispondente. Ma se tutte queste condizioni sono soddisfatte, allora si manifesta uno stato di cognizione corrispondente”?
Dov’è ora la vostra affermazione sulla coincidenza temporale?
Lo stesso riferimento al Sutta può essere citato per confutarla riguardo alla coincidenza temporale negli altri quattro sensi.
Pubbaseliya, Aparaseliya: Ma tutte le cose sono permanenti, durature, perduranti, immutabili?
Theravāda: No, questo non può essere detto veramente… .
The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Kathavatthu