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Kv 22.3: Āneñjakathā – Sulla coscienza imperturbabile (Quarto Jhāna)

Punto controverso: L’arahant completa l’esistenza nell’imperturbabile jhana (āneñje).

Commentario: Alcuni degli Uttarapathaka sostengono che l’Arahant, non meno di un Buddha, quando trapassa, dimora in un sostenuto Quarto Jhana [del piano immateriale].

Theravāda: Ma non completa l’esistenza con la coscienza ordinaria (o normale)? Voi siete d’accordo. Come si concilia allora questo con la vostra affermazione?
State affermando che egli muore con una coscienza eticamente inoperante. Non è piuttosto con una coscienza che è puro “risultato”? Mentre secondo voi trapassa con una coscienza immorale e puramente inoperosa, mentre è con una coscienza immorale e puramente risultante.
E l’Eccelso non è forse emerso dal Quarto Jhāna prima di trapassare subito dopo?

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu