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Kv 21.7: Dhammakathā – Sui fenomeni

Punto controverso: Tutte le cose sono per natura immutabili.

Commentario: Alcuni, come gli Andhaka e alcuni degli Uttarapathaka, sostengono questo, a giudicare dal fatto che nulla [per quanto possa cambiare] rinuncia alla sua natura fondamentale, la materia, ad esempio, essendo fissa come materia, e così via.

Theravāda: Intendete dire che appartengono tutti a quell’Ordine di cose, in base al quale al colpevole è assicurata una pena immediata alla rinascita, o a quell’altro Ordine in base al quale al sotapanna (colui-che-è-entrato-nella-corrente) è assicurata la salvezza finale? Non c’è forse una terza congerie che non è fissata come l’una o l’altra? Voi negate. Ma riflettete. Sicuramente c’è? Voi date per assodato. Allora contraddite la vostra tesi. E dovete farlo, perché l’Eccelso non ha forse parlato di tre congerie?
Affermate come ragione che la materia è fissa come materia e che la mente (o ogni aggregato mentale) è fissa come mente. Ebbene, sotto quale di queste tre congerie li trovate fissati?

Andhaka, Uttarāpathaka: Ma se non si può dire che la materia o la mente sono fissate rispettivamente come materia o mente, allora, il corpo può diventare mente, può diventare uno dei quattro aggregati mentali, o viceversa? Certo che no. Sicuramente allora abbiamo ragione.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu