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Kv 20.2: Ñāṇakathā – Sulla visione profonda

Punto controverso: La visione profonda non è per l’uomo comune.

Commentario: La visione profonda (nana) è di due tipi: mondana e spirituale. La prima è la visione profonda che riguarda le varie realizzazioni e l’annotazione del corso del karma attraverso le rette azioni di donazione, eccetera; la seconda è la visione profonda che riguarda i Sentieri e i loro frutti, la visione profonda del Sentiero che viene appresa attraverso l’analisi della verità. Ora, alcuni, come gli Hetuvada, non riuscendo a distinguere, accettano solo la visione profonda del Sentiero come visione profonda. Perciò la negano nell’uomo comune.

Theravāda: Ma voi affermate che un uomo comune non ha discernimento analitico, non ha conoscenza analitica, non ha capacità di investigare o esaminare, non ha facoltà di ricerca, non ha capacità di osservare bene, di osservare da vicino, di osservare ripetutamente. Non è forse vero il contrario?
Inoltre, ammettete, non è vero, che non c’è uno dei quattro Rūpa-jhāna o dei quattro Arūpa-jhāna a cui un uomo comune non possa arrivare, e che sia capace di generosità verso i monaci o gli asceti per quanto riguarda i quattro requisiti: vestiario e così via. Non è quindi corretto dire che un uomo comune non può avere visione profonda.

Hetuvāda: Se può avere la visione profonda, con questa visione profonda intuisce la realtà della sofferenza, ne elimina l’origine, ne realizza la cessazione, sviluppa il sentiero che la conduce? Voi ammettete che non lo fa. Pertanto, ecc…. .

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu