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Kv 2.10: Vohārakathā – Il discorso comune di un Buddha

Punto controverso: Il discorso comune del Buddha Eccelso era sovramondano.

Commentario: Gli Andhaka sostengono che i suoi discorsi quotidiani fossero sovramondani.

Theravāda: Questo non implica forse l’ulteriore affermazione che il suo discorso raggiunse solo l’orecchio spirituale, ma non quello mondano; e che ad esso rispose l’intelligenza spirituale, non quella mondana, e quindi che solo i discepoli ne furono consapevoli, non le persone comuni? Voi non ammettete questo… No, voi sapete che il discorso del Buddha Eccelso raggiunse l’udito mondano degli uomini, fu recepito dall’intelligenza mondana e che le persone comuni ne furono consapevoli.
I termini che ha usato sono forse sovramondani: Sentiero, Frutto, Nibbāna, Sentiero e Frutto dell’Entrata-nella-corrente, il Ritornare-una-sola-volta, il Non-ritorno, la condizione di Arahant, applicazione sincera nella consapevolezza, sforzo supremo, progressi verso la potenza magica, potere o facoltà di controllo, forza, fattore dell’illuminazione?
C’è stato qualcuno che ha ascoltato i suoi discorsi quotidiani? Ma voi negate che un oggetto sovramondano sia conosciuto attraverso l’orecchio, che raggiunga l’orecchio, che entri nella sfera dell’udito. Perciò non potete affermare che gli uomini “udirono” il suo discorso quotidiano.
C’è stato qualcuno che è stato rapito dal suo discorso quotidiano? Sappiamo che ce n’erano. Ma una cosa sovramondana è forse un’occasione di desiderio sensuale, che rapisce, che seduce, che inebria, che cattura, che eccita? Non è piuttosto il contrario? … .
Inoltre, c’erano alcuni che si sentivano offesi dal suo modo di parlare. Ma una cosa sovramondana è forse occasione di odio, di rabbia, di risentimento? Non è piuttosto il contrario? … .
Inoltre, c’erano alcuni che erano sconcertati dal suo discorso abituale. Ma una cosa sovramondana è forse occasione di offuscamento, causa di mancanza di visione profonda e cecità, spegne la conoscenza, provoca irritazione, non conduce al Nibbāna? Non è piuttosto il contrario? … .
Ora, coloro che hanno ascoltato il discorso abituale del Buddha Eccelso, hanno tutti sviluppato i sentieri? Sì, dite? Ma persone sciocche e mediocri lo hanno ascoltato – matricidi e parricidi, uccisori di arahant, spargitori di sangue sacro, scismatici – perciò state affermando che questi hanno sviluppato i sentieri… .

Andhaka: Ma con una bacchetta d’oro potete indicare sia un mucchio di riso che un mucchio d’oro. Così l’Eccelso, con il suo discorso sovramondano, parlava abitualmente sia della dottrina mondana che di quella sovramondana.

Theravāda: È anche possibile indicare sia il riso che l’oro con una bacchetta di legno. Allo stesso modo l’Eccelso, con il suo discorso comune mondano, parlava abitualmente sia della materia mondana che di quella sovramondana.
Ora, alcuni di voi dicono che il discorso comune dell’Eccelso, il Buddha, era mondano quando parlava con un interlocutore, sovramondano quando parlava con un interlocutore. Ma questo implica che le sue parole raggiungevano l’udito mondano quando parlava di cose mondane, e l’udito sovramondano quando parlava di cose sovramondane; inoltre che i suoi uditori capivano con la loro intelligenza mondana nel primo caso, e con la loro intelligenza sovramondana nel secondo; e che le persone comuni capivano nel primo caso, i discepoli nel secondo. Su questo non siete d’accordo.

Andhaka: È sbagliato allora, secondo voi, dire che il discorso comune del Buddha Eccelso era mondano quando parlava di questioni mondane, sovramondano quando parlava di questioni sovramondane. Ma non usava forse entrambi i tipi di discorso? Lei acconsente. Allora sicuramente ciò che sostenete è insostenibile. Inoltre, la sua tesi comporta questa ulteriore ammissione: che il discorso di chiunque diventa ciò di cui sta parlando – se parlate del Sentiero, la vostra parola diventa Sentiero; allo stesso modo di ciò che non è Sentiero, del Frutto, del Nibbāna, del Condizionato, della materia, della mente e dei loro opposti.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu