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Kv 19.5: Tathatākathā – Sulla “Legge Naturale”

Punto controverso: Le caratteristiche fondamentali di tutte le cose (sabba-dhamma) sono incondizionate.

Commentario: Alcuni, come gli Uttarapathaka, ritengono che esista un qualcosa di immutabile chiamato “Legge naturale” nella natura stessa di tutte le cose, materiali o meno [considerate nel loro insieme]. E poiché questa ‘legge naturale’ non è inclusa nella materia condizionata [particolare], eccetera, essa è incondizionata.

Theravāda: Identificate quindi queste caratteristiche fondamentali o “Legge naturale” con il Nibbāna, il Rifugio … la Meta, il Divino? Oppure ci sono due “incondizionati”? Voi negate entrambe le alternative, ma dovete assentire all’una o all’altra. Se a quest’ultima, chiediamo, ci sono due tipi di Rifugi e così via? E c’è un confine o… un vuoto tra di essi?
Inoltre, assumendo una materialità (rūpatā) della materia o del corpo, la materialità non è forse incondizionata? Voi acconsentite. Allora vi poniamo le stesse questioni di prima.
Ve le poniamo anche se ammettete una “edonalità” della sensazione, una “percepibilità” della percezione, una saṅkhāratā o co-efficienza dei coefficienti mentali, una coscienza di essere coscienti. Se tutti questi sono incondizionati, ci sono allora sei categorie di “incondizionati”?

Uttarāpathaka: Ma se siamo in errore, la “Legge naturale” di tutte le cose è costituita dai cinque aggregati presi insieme?

Theravāda: Sì.

Uttarāpathaka: Allora quella “Legge naturale” di tutte le cose è incondizionata.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu