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Kv 19.3: Sāmaññaphalakathā – Sui frutti della vita ascetica

Punto controverso: Il frutto dell’ascetismo è incondizionato.

Commentario: La nostra dottrina ha ritenuto che con il termine “frutti della vita nell’ascetismo” si intenda la mente in generale che risulta dai processi di pensiero nel Sentiero Ariano e che si verifica nel processo mentale che accompagna il raggiungimento dei suoi Frutti. Ma ci sono alcuni, come i Pubbaseliya, che, interpretando il termine in modo diverso, intendono con esso solo l’eliminazione delle corruzioni e il successo in esse.

Theravāda: Identificate allora quel “frutto” con il Nibbāna: il Riparo, la Caverna, il Rifugio, la Meta, il Divino? Oppure ci sono due “incondizionati”? Voi negate entrambe le alternative, ma dovete assentire all’una o all’altra. Se a quest’ultima, chiedo: sono entrambi… Nibbāna, e ce n’è uno più elevato dell’altro,… o c’è un confine… un vuoto tra loro?
Inoltre, voi intendete dire che l’ascetismo in sé è incondizionato? “No, condizionato”, dite. Allora il suo frutto o la sua ricompensa sono condizionati? … .
Ammettete, ancora una volta, che i quattro stadi del sentiero ariano dell’asceta – i Quattro Sentieri – sono condizionati. Ma negate che i Quattro Frutti siano condizionati!
In realtà, avreste in questi quattro e nel Nibbāna cinque “incondizionati”. Oppure, se si identificano i quattro con il Nibbāna, si ottengono cinque tipi di Nibbāna, cinque Rifugi e così via… .

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu