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Kv 18.6: Jhānasaṅkantikathā – Sulla transizione da uno Jhāna all’altro

Punto controverso: Si passa da uno Jhāna all’altro immediatamente.

Commentario: Le stesse sètte, con le stesse motivazioni, sostengono che l’Eccelso, nel diventare un Sotapanna, un Sakadagami, un Anagami, un Arahant, realizzò tutti questi quattro Frutti attraverso un unico sentiero ariano [e non nei quattro stadi distinti chiamati ciascuno sentiero].

Theravāda: Questo implica che si può passare dal primo al terzo, dal secondo al quarto Jhāna? Voi negate di aver posto un limite arbitrario… .
O se prendiamo solo il passaggio dal raggiungimento del Primo Jhāna a quello del Secondo – cosa che affermate essere possibile – state sottintendendo che il processo mentale – l’osservare, il riflettere, il coordinare, l’assistere, il volere, il desiderare, il mirare – chiamato per il Primo Jhāna è lo stesso di quello richiesto per il Secondo Jhāna. Ma voi dissentite. Intendete forse dire che per il Secondo Jhāna non è necessario alcun processo mentale preliminare di avviso, ecc. Al contrario, siete d’accordo sul fatto che il Secondo Jhāna sorge dopo un certo processo mentale – l’avviso, ecc. Pertanto non si passa direttamente dal Primo Jhāna al successivo.
Inoltre, prendiamo gli oggetti e le caratteristiche del Primo Jhāna. Il Primo Jhāna, ammettete, può verificarsi mentre si considera la nocività dei desideri sensoriali; inoltre, è accompagnato dall’idea razionale e dal pensiero discorsivo. Ma né quell’oggetto né queste caratteristiche, dovete ammettere, appartengono al Secondo Jhāna. Eppure la vostra tesi vi impegna ad affermare l’identità tra Primo e Secondo Jhāna.
Lo stesso argomento si applica al passaggio dal Secondo al Terzo Jhāna. Inoltre, prendiamo gli oggetti e le caratteristiche specifiche del Secondo Jhāna: il Secondo Jhāna, ammettete, può verificarsi mentre si sta considerando la nocività dell’idea razionale e del pensiero discorsivo; inoltre, è accompagnato da gioia. Ma né questo oggetto né queste caratteristiche, dovete ammettere, appartengono al Terzo Jhāna. Eppure la vostra tesi vi impegna davvero ad affermare l’identità tra Secondo e Terzo Jhāna.
Lo stesso argomento si applica al passaggio dal Terzo al Quarto Jhāna.
Inoltre, prendiamo gli oggetti e le caratteristiche specifiche del Terzo Jhāna: il Terzo Jhāna, ammettete, può verificarsi mentre si considera la nocività della gioia; inoltre, è accompagnato dall’estasi. Ma né quell’oggetto né queste caratteristiche, dovete ammettere, appartengono al Quarto Jhāna. Eppure la vostra tesi vi impegna davvero ad affermare l’identità tra il Terzo e il Quarto Jhāna.

Mahiṁsāsaka, Andhaka: Ma non è stato detto dall’Eccelso?
“Ecco, monaci, quando un monaco, distaccato dai desideri dei sensi, ecc…. raggiunge e dimora nel Primo … Quarto Jhāna”?
Secondo questa formula si passa immediatamente da Jhāna a Jhāna.

Nota
Sotapanna = colui-che-è entrato-nella-corrente
Sakadagami = colui-che-ritorna-una-sola-volta
Anagami = colui-che-non-ritorna
Arahant

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu