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Kv 16.3: Sukhānuppadānakathā – Sul rendere felice un altro secondo i suoi desideri

Punto controverso: Si può donare la felicità agli altri.

Commentario: Questa opinione è derivata dai suoi aderenti, in particolare gli Hetuvada, dal Sutta citato di seguito. Ma le parole dell’Eccelso sono state pronunciate per mostrare come il sorgere della felicità negli altri sia condizionato. Produrre felicità negli altri non è come elargire loro del cibo; pertanto la citazione è inconcludente.

Theravāda: La vostra tesi implica che si può anche causare infelicità negli altri. Ma voi negate questo, mentre sostenete il contrario per quanto riguarda la felicità.
Sostenete inoltre che si può cedere la propria felicità a un altro; o la felicità degli altri, o la propria felicità, a un altro. Voi negate. A chi allora? Infine, affermate che qualcuno fa sì che un altro agisca per lui, che il proprio benessere e il proprio male siano opera di un altro, che uno agisca mentre un altro sperimenta.

Hetuvāda: Ma il venerabile Udāyin non disse forse: “In verità l’Eccelso ci libera da molte infelicità e ci dona molte felicità, ci libera da molte cose cattive e ci dona molte cose buone”?
Quindi uno può trasmettere la felicità a un altro.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu