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Kv 14.8: Abyākatakathā – Sull’immorale e sul non rivelato

Punto controverso: La falsa visione è immorale.

Commentario: Il termine avyakata, letteralmente “non rivelato”, applicato alle quattro categorie: coscienza del risultato (vipaka), coscienza inoperosa (kiriya), materia e Nibbana, significa che non può essere dichiarato né morale né immorale, a causa dell’assenza di coscienza del risultato morale o karmico. Applicato all’opinione speculativa su questioni non dimostrabili, significa non dichiarato (akatliitatta). Ora alcuni, come gli Andhaka e gli Uttarapathaka, non facendo questa distinzione, parlano di false visioni come immorali nel loro risultato [di per sé una visione molto errata].

Theravāda: Allora dovete essere pronti a classificarla come una delle categorie immorali – risultato, coscienza inoperosa, materia, Nibbāna, organo e oggetto di senso – cosa che non potete fare. Dovete anche ammettere che altri fattori mentali, i processi o gli atti coscienti che accompagnano la falsa visione, sono immorali. Altrimenti si ha questa anomalia: che tutti questi fattori insieme costituiscono uno stato di coscienza immorale, mentre la sola falsa visione è immorale.
Inoltre, l’immorale non ha alcun frutto o risultato morale, mentre la falsa visione è di natura opposta. Non è forse vero che le false visioni sono state classificate dall’Eccelso come offese supreme? Non ha forse detto: “Le false visione, Vaccha, sono immorali, quelle rette sono morali”?
E non ha forse detto anche: “Chi possiede false visioni, Puṇṇa, dichiaro una delle due rinascite: o gli inferi o il mondo animale”?

Andhaka, Uttarāpathaka: Ma l’Eccelso non ha forse detto: “Questo, Vaccha, è non rivelato (avyākata): il mondo è eterno, o non è eterno. Anche questo è non rivelato (avyākata): il mondo è finito o infinito. E così anche: l’anima e il corpo sono la stessa cosa o sono cose diverse; un Tathāgata esiste dopo la morte o non esiste, o esiste e non esiste”?
Sicuramente le false visioni sono immorali.

Theravāda: Ma non è stato detto dall’Eccelso che: “Di una persona che possiede false visioni, monaci, qualsiasi karma di azioni, parole e pensieri che compie e attua in conformità a tali visioni, sia che si tratti di volizione, aspirazione, controllo della mente o altre attività, tutte queste cose conducono all’indesiderabile, allo spiacevole, allo sgradevole, al disagio, alla sofferenza”?
Quindi è sicuramente sbagliato dire che “le false visioni sono immorali”.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu