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Kv 10.10: Viññattisīlantikathā – Le azioni virtuose sono azioni morali?

unto controverso: Le azioni virtuose sono azioni morali.

Commentario: Alcuni, come i Mahasanghika e i Sammitiya, pensano che “il segno corporeo è karma dell’azione, il segno vocale è karma della parola”, e ritengono che tali atti abbiano una qualità morale. Ma il segno (come il gesto o la parola) è una questione materiale, mentre la moralità o la condotta virtuosa non è tale, ma è un atto deliberato (cioè mentale) di astinenza. 

Theravāda: Ma la condotta chiamata morale – astenersi dall’uccidere, dal rubare, dalla fornicazione, dalla menzogna e dal bere alcolico – affermate che questi sono vari tipi di segno? Non è vero… .
Gli atti che indicano piccole cortesie come il saluto, l’alzarsi per accogliere, il presentarsi con le mani giunte, gli atti di correttezza, l’offerta di un posto a sedere, di un giaciglio, dell’acqua per i piedi, di un asciugamano per i piedi, lo sfregamento della schiena nel bagno, sono moralità? Sì, direte voi. Ma non affermereste che sono le cinque astinenze appena citate. Quelle sono morali – sono queste?

Mahāsaṅghika, Sammitiya: Ma se tali atti non sono morali, sono forse immorali? Se no, sono morali.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu