Skip to content

Il discorso a Śroṇa

Sāriputra parlò così: “Śroṇa, qualunque cosa gli asceti o i brahmani concepiscano ‘Io sono superiore’ o ‘Io sono uguale’ o ‘Io sono inferiore’ sulla base di una forma che è impermanente, non duratura, non gratificante, della natura che decade; questo, Śroṇa, non è altro che quegli asceti o bramini che non vedono in accordo con la realtà.

“Śroṇa, qualunque cosa gli asceti o i brahmani concepiscano ‘io sono superiore’ o ‘io sono uguale’ o ‘io sono inferiore’ basandosi sulla sensazione… percezione… attività volitive… coscienza che è impermanente, non duratura, non gratificante, della natura da decadere ; questo, Śroṇa, non è altro che quegli asceti o bramini che non vedono in accordo con la realtà.

“Śroṇa, qualunque asceta o brahmino non concepisca ‘Io sono superiore’ o ‘Io sono uguale’ o ‘Io sono inferiore’ sulla base di una forma che è impermanente, non duratura, non gratificante, della natura da decadere; questo, Śroṇa, non è altro che quegli asceti o bramini che vedono in accordo con la realtà.
Qualunque asceta o bramino non concepisca ‘Io sono superiore’ o ‘Io sono uguale’ o ‘Io sono inferiore’ sulla base del sentimento… percezione… attività volitive… coscienza che è impermanente, non duratura, non gratificante, della natura da decadere; questo, Śroṇa, non è altro che quegli asceti o bramini che vedono in accordo con la realtà.

“Cosa pensi, Śroṇa, sia la forma permanente o impermanente?”
“È impermanente, maestro Saripūtra.”

E ancora, un nobile discepolo istruito prenderebbe ciò che è impermanente, la sofferenza, o, se non la sofferenza, allora della natura che si deteriora, per essere se stesso: ‘Questo è mio; io sono questo; Questo sono io’?”

“No, maestro Saripūtra.”

“Cosa pensi, Śroṇa, sia sensazione… percezione… attività volitive… coscienza permanente o impermanente?”

“È impermanente, maestro Sariputra.” “E ancora, un dotto nobile discepolo prenderebbe ciò che è impermanente, la sofferenza, della natura da decadere, per essere se stesso: ‘Questo è mio; io sono questo; Questo sono io’?”
“No, maestro Saripūtra.”

“Perciò, Śroṇa, qualunque forma: passata, futura, presente; interno o esterno; grossolano o fine; inferiore o superiore; lontano o vicino, dovresti vedere tutto ciò con la giusta saggezza in accordo con la realtà: ‘Questo non è mio, io non sono questo, questo non è me stesso’”.

“Perciò, Śroṇa, qualunque sensazione… percezione… attività volitive… coscienza – passato, futuro, presente; interno o esterno; grossolano o fine; inferiore o superiore; lontano o vicino, dovresti vedere tutto ciò con la giusta saggezza in accordo con la realtà:
“Questo non è mio, io non sono questo, questo non è me stesso”. percezione… attività volitive… coscienza.

Essendo respinto, è spassionato.
Essendo spassionato, è liberato.
Quando è liberato, sa: “È liberato”. Capisce: ‘La nascita è finita, la vita santa è stata vissuta, fatto è ciò che si doveva fare, non si torna a questa esistenza’”.
E mentre si diceva questa esposizione di principi, la visione immacolata e immacolata principi degli insegnamenti sorsero in Śroṇa, il figlio del capofamiglia.

Allora Śroṇa, il figlio del capofamiglia, dopo aver visto i principi, raggiunto i principi, realizzato i principi, scandagliato i principi, dopo aver superato l’incertezza, superato il dubbio… le sue mani in Anjali verso il venerabile

Saripūtra e disse: “Sono stupito, venerabile Śaripūtra, è incredibile! Prendo rifugio dal Beato, dal Dharma e dal Sangha monastico.
Per favore, considerami come un discepolo laico per il resto della mia vita”. … Śroṇa il figlio del capofamiglia, esprimendo la sua gratitudine per le parole del venerabile Sariputra, si inchinò con la testa ai piedi del venerabile āripitra e si allontanò dalla presenza del venerabile Sāriputra.

Traduzione in Inglese di Bhikkhu Sujato. Tradotto in italiano da Loris Puddu.