“Quando ero
un asceta dai capelli ispidi e dalla severa penitenza,
Mātaṅga era il mio nome,
ero virtuoso e sereno.
Io e un brahmano vivevamo
su una riva del Gange.
Io stavo a monte,
il brahmano a valle.
Errando lungo la riva del fiume,
vide il mio eremo a monte.
Allora mi maltrattò e mi maledisse,
che la mia testa si sarebbe spaccata in sette.
Se fossi stato arrabbiato con lui
e se non mi fossi preso cura della mia morale,
allora solo con uno sguardo
avrei potuto ridurlo in cenere.
Ma quando mi ha maledetto,
così arrabbiato e amareggiato,
tutto gli ricadde sulla testa:
Lo liberai da quel giogo.
(Il commento dice che pose una zolla di argilla sulla testa del brahmano malvagio, che sopportò il peso della maledizione.)
Ho custodito la mia morale,
non la mia vita.
Perché ero una persona morale,
perché era solo per il risveglio.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, The Conduct Leading to Buddhahood.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Cariyapitaka