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Cp 16: Rurumigarājacariya – La condotta del re dei cervi Ruru

“Quando ero 
il re dei cervi di nome Ruru,
in apparenza ero come l’oro puro,
concentrato sulla massima morale.

C’era una regione piacevole e deliziosa,
libera dagli esseri umani,
così vi andai vivendo
su una bella riva del Gange.

Poi un uomo,
assillato dai creditori,
si gettò nel Gange, pensando,
‘O vivo o muoio!’

Giorno e notte nel Gange
era trascinato lungo la corrente,
gridando pietosamente,
in mezzo al Gange.

Quando ho sentito il suono
del suo pianto pietoso,
mi misi sulla riva del Gange
e chiesi: ‘Chi sei?’

Quando glielo chiesi, mi spiegò
le sue azioni:
‘Ero così spaventato dai miei creditori,
che mi sono gettato nel grande fiume!’

Avendo pietà di lui,
consegnando la mia stessa vita,
mi sono immerso e l’ho trascinato fuori
nell’oscurità della notte.

Quando ho saputo che si era ripreso,
gli dissi:
‘Ti chiedo un favore:
non parlare a nessuno di me.’

Ma una volta tornato in città,
per amore del denaro raccontò tutto.
Portando con sé il re,
si avvicinò a me.

Tutto quello che avevo fatto
fu riferito al re.
Quando il re lo seppe,
tese la sua freccia, pensando,
‘Adesso ucciderò
questo ignobile traditore di un amico.’

L’ho protetto,
sostituendomi a lui:
‘Lascialo stare, grande re.
Esegui su di me il tuo volere.’

Ho protetto la mia morale,
non la mia vita.
Perché allora ero morale,
perché era solo per il risveglio.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, The Conduct Leading to Buddhahood. 
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoCariyapitaka