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Cp 12: Bhūridattacariya – La condotta di Bhūridatta

“Quando ero un nāga dal grande potere psichico, (il testo non specifica il tipo di creatura.)
insieme a Virūpakkha il Grande Re
rinacqui in un regno celeste.

Lì vidi dei deva
completamente dediti al piacere.
Per andare in quel paradiso,
ho intrapreso l’osservanza della morale.

Dopo essermi preso cura dei miei bisogni fisici
e aver mangiato abbastanza per vivere,
mi concentrai sui quattro fattori,
e mi sdraiai in cima a un formicaio, pensando:

La mia pelle e la mia carne,
nervi e ossa:
chiunque ne abbia bisogno,
sono già stati donati, che li prendano.’

Mentre giacevo lì, l’ingrata
Ālampāyana mi afferrò.
Mi gettò in una cesta
e mi fece esibire in luoghi tutti uguali. (Il testo confonde un nāga divino con un cobra in un modo che non troviamo nei sutta.)

Anche se gettato in un cesto
e schiacciato dalle sue mani,
non mi sono arrabbiato con Ālampāyana,
per paura di infrangere la mia morale.

Rinunciando alla mia vita
ero leggero come un filo d’erba.
Trasgredire i miei principi morali
era come rovesciare la terra.

In cento vite successive
rinuncerei alla mia stessa vita.
Non avrei nemmeno violato la mia morale
per il bene dei quattro continenti.

Per proteggere la morale,
e realizzare la mia perfezione morale,
non ho cambiato la mia mente,
anche quando sono stato gettato in un cesto.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, The Conduct Leading to Buddhahood. 
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoCariyapitaka