Questo discorso elenca i cinque atti gravi che non fanno raggiungere qualsiasi conseguimento nobile in questa vita. Persone che li commettono – immediatamente al momento di morte – vanno all’inferno. Nessun aiuto da fuori è capace di mitigare le loro sofferenze all’inferno, e così si dice che siano incurabili. Anche se ritornano all’aereo umano, continueranno a soffrire delle conseguenze dei loro atti.
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“Ci sono questi cinque abitanti dei piani della privazione, abitanti dell’inferno che sono in agonia e incurabili. Quali cinque? Uno che ha ucciso sua madre, uno che ha ucciso suo padre, uno che ha ucciso un arahant, uno che – con una mente corrotta – ha causato il fluire del sangue di un Tathagata, ed uno che ha provocato una divisione nel Sangha. Questi sono i cinque abitanti dei piani della privazione, abitanti dell’inferno che sono in agonia ed incurabile.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pali di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya