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AN 4.245: Sikkhānisaṁsa Sutta – Pratica

“Monaci, questa vita santa viene vissuta con la pratica come ricompensa, con il discernimento come suo stato superiore, con la liberazione come fulcro e con la presenza mentale come principio guida.

E in che modo la pratica è una ricompensa? C’è il caso in cui la pratica che ho formulato per i miei discepoli riguardo alla buona condotta sia per il risveglio della fede in coloro che non hanno fede e per l’aumento dei fedeli. Siccome ho formulato la pratica per i miei discepoli riguardo alla buona condotta per il risveglio della fede in coloro che non hanno fede e per l’aumento dei fedeli, dovete comportarvi in modo puro in linea con tale pratica – integra, senza macchie, incontaminata. Avendola intrapresa, ci si esercita in linea con le regole della pratica.

E inoltre, la pratica che ho formulato per i miei discepoli riguardo alle basi della vita santa è interamente per la fine della sofferenza e del dolore. E siccome ho formulato la pratica per i miei discepoli riguardo alle basi della vita santa per la fine della sofferenza e del dolore, dovete comportarvi in un modo puro in linea con tale pratica – integra, senza macchie, incontaminata. Avendola intrapresa, ci si esercita in linea con le regole della pratica. In questo modo la pratica è una ricompensa.

E in che modo il discernimento è lo stato superiore? C’è il caso in cui i Dhamma che ho indicato ai miei discepoli sono interamente per la fine della sofferenza e del dolore. E sebbene io abbia indicato i Dhamma ai miei discepoli interamente per la fine della sofferenza e del dolore, dovete tutti esaminarli con discernimento.
Questo è il modo in cui il discernimento è lo stato superiore.

E in che modo la liberazione è il fulcro? C’è il caso in cui i Dhamma che ho indicato ai miei discepoli sono interamente per la fine della sofferenza e del dolore. E sebbene io abbia indicato i Dhamma ai miei discepoli interamente per la fine della sofferenza e del dolore, li raggiungerete tutti attraverso la liberazione.
In questo modo la liberazione è il fulcro.

E in che modo la presenza mentale è il principio guida? La presenza mentale con cui ‘renderò completa ogni pratica relativa alla buona condotta non ancora completa, o proteggerò con discernimento ogni pratica relativa alla buona condotta già completa’ è ben stabilita interiormente. La presenza mentale con cui “renderò completa qualsiasi pratica riguardante i fondamenti della vita santa non ancora completa, o proteggerò con discernimento qualsiasi pratica riguardante i fondamenti della vita santa già completa’ è ben stabilita interiormente.
La presenza mentale con cui ‘esaminerò con discernimento qualsiasi Dhamma non ancora esaminato, o proteggerò con discernimento qualsiasi Dhamma già esaminato’ è ben stabilita interiormente. La presenza mentale con cui ‘raggiungerò attraverso la liberazione da qualsiasi Dhamma non ancora raggiunto, o proteggerò con discernimento qualsiasi Dhamma già raggiunto’ è ben stabilita interiormente.
In questo modo la presenza mentale è il principio guida.

Monaci, questa vita santa viene vissuta con la pratica come ricompensa, con il discernimento come suo stato superiore, con la liberazione come fulcro e con la presenza mentale come principio guida. Così è stato detto. E in riferimento a questo è stato detto.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ṭhānissaro Bhikkhu, Handful of leaves, © 2014-2017. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya