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AN 4.175: Upavāṇa Sutta – Upavāṇa

Il venerabile Upavāṇa si recò dal venerabile Sāriputta . . . e gli disse:

(1) “Amico Sāriputta, si diventa saggi tramite la conoscenza?”
“Non è così, amico.”
(2) “Allora si diventa saggi tramite la condotta?”
“Non è così, amico.”
(3) “Allora si diventa saggi tramite la conoscenza e la condotta?”
“Non è così, amico.”.
(4) “Allora si diventa saggi sia tramite la conoscenza sia tramite la condotta?
“Non è così, amico.”

Quando ti viene chiesto: ‘Amico Sāriputta, si diventa saggi tramite la conoscenza?’ tu rispondi: ‘Non è così, amico.’ Quando ti viene chiesto: ‘Allora si diventa saggi tramite la condotta? … tramite la conoscenza e la condotta? . . . sia tramite la conoscenza sia tramite la condotta? [in ogni caso] tu rispondi: ‘Non è così, amico’. Allora in che modo si diventa saggi?”

(1) “Se, amico, si diventasse saggi tramite la conoscenza, allora anche coloro che hanno ancora attaccamento, sarebbero dei saggi (2) Se si diventasse saggi tramite la condotta, allora anche coloro che hanno ancora attaccamento, sarebbero dei saggi. (3) Se si diventasse saggi tramite la conoscenza e la condotta, allora anche coloro che hanno ancora attaccamento, sarebbero dei saggi. (4) Se si diventasse saggi sia tramite la conoscenza sia tramite la condotta, allora anche le persone ordinarie sarebbero dei saggi; perché le persone ordinarie sono prive di conoscenza e di condotta.
Amico, chi è carente nella condotta non conosce e non vede le realtà così come sono. Chi è realizzato nella condotta conosce e vede le realtà così come sono. Conoscendo e vedendo le realtà così come sono, si diventa saggi.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya