Alcuni monaci si avvicinarono al venerabile Sariputta e scambiarono con lui dei cortesi saluti. Poi si sedettero a lato e gli dissero: “Amico Sariputta, potrebbe un monaco ottenere uno stato di concentrazione tale che (1) non sarebbe percipiente della terra in relazione alla terra… (11) non sarebbe percipiente di qualsiasi cosa vista, udita, percepita, conosciuta, raggiunta, cercata ed esaminata dalla mente, ma sarebbe comunque percipiente?”
(continua come in AN 11.18.)
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